Ho firmato un'ordinanza per la fase 2 di ripartenza.
Misure nuove, al pari di altre regioni e alcune uniche sul territorio nazionale; tutte parlano il linguaggio della fiducia. Poiché in queste settimane i calabresi hanno dimostrato senso civico e rispetto delle regole, è giusto oggi che la Regione ponga in loro fiducia. Sapranno dimostrare buon senso nel gestire i nuovi spazi di apertura che la Regione ha deciso di consentire, anche oltre il dettato del Governo". Così su Facebook la governatrice della Regione Calabria, Jole Santelli.
"A partire da oggi 30 aprile: 1. Sono consentiti gli spostamenti all'interno del proprio Comune o verso altro Comune per lo svolgimento di sport individuali; 2. Sono consentiti - aggiunge - gli spostamenti per raggiungere le imbarcazioni di proprietà da sottoporre a manutenzione e riparazione, per una sola volta al giorno; 3. È confermato il disposto dell'ordinanza n. 32/2020 in materia di attività agricole e di conduzione di piccoli allevamenti di animali svolte in forma amatoriale, di stabilimenti balneari, di attività di trasformazione dei prodotti industriali;
4. È confermato il disposto dell'ordinanza n. 36/2020 per come integrato da quanto previsto dall'art. 1 lettera a) del DPCM 26 aprile 2020; 5. È consentita la ripresa delle attività di ristoranti, pizzerie, rosticcerie per la preparazione dei relativi prodotti da effettuarsi a mezzo asporto; 6. È consentita la ripresa delle attività di bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie, agriturismo con somministrazione esclusiva attraverso il servizio con tavoli all'aperto; 7. Le attività di cui ai punti 5 e 6 possono essere riattivate presso gli esercizi che rispettano i le misure minime 'anti-contagio' di cui all'allegato 1 parte integrante alla presente Ordinanza e ferma restando la normativa di settore;
8. Sono consentiti gli spostamenti per l'assistenza a persone non autonome, ivi comprese quelle per le quali occorre prestare assistenza ai sensi della L. n. 104/92 e s.m.i., in quanto rientranti nei motivi di salute, nonché il contenuto dell'ordinanza n. 29/2020 nei punti dal 4 al 9 e nell'allegato 1, ove non in contrasto con la presente ordinanza; 9. È consentita l'attività di commercio di generi alimentari presso i mercati all'aperto, inclusa la vendita ambulante anche fuori dal proprio Comune, fermo restando il rispetto delle distanze interpersonali e l'uso delle mascherine e guanti; 10. È consentita l'attività di commercio al dettaglio, anche in forma ambulante di fiori, piante, semi e fertilizzanti", conclude Santelli.
A dispetto dell'unità mostrata nel correre a firmare la lettera contro il governo
Invocando più poteri e la possibilità di allentare il lockdown anche per i settori produttivi, i governatori di centrodestra si dividono. Quelli del Centro-Sud, come Jole Santelli (Calabria), Nello Musumeci (Sicilia), Christian Solinas (Sardegna), Marco Marsilio (Abruzzo), Vito Bardi (Basilicata) Donato Toma (Molise), Donatella Tesei (Umbria), dove l'epidemia morde di meno, in vista dell'estate invocano confini blindati.
Alzano muri. Obiettivo:
Evitare che dal Nord, in particolare dalle Regioni ad alto tasso di contagio R0 come la Lombardia e il Piemonte, giungano orde di turisti-untori. Lo stesso vale per l'emiliano Stefano Bonaccini, il pugliese Michele Emiliano, il campano Enzo De Luca. Lo slogan: bloccare i vacanzieri provenienti dalle aree a rischio Covid-19.
Questa spaccatura
Fatta di diffidenze, paure e sospetti, è saltata fuori durante la videoconferenza degli assessori regionali alla Sanità. La riunione doveva servire a stabilire i criteri per nuovi lockdown d'emergenza nel caso di un riacutizzarsi dell'epidemia dopo l'allentamento previsto per lunedì prossimo. Ma, durante il vertice, si è materializzata la ferma richiesta delle Regioni immuni, o per lo meno a basso indice R0, di vietare gli spostamenti interregionali in vista dell'estate. Le Regioni del Centro-Sud, infatti, sono spaventate da spostamenti in particolare dal Nord-Ovest dove c'è una curva dei contagi ancora alta. E chiedono al governo di fermare le migrazioni dei vacanzieri.
Nel Vietnam in cui si sta avvitando la fase 2
E' caldo anche il fronte tra governo e governatori di centrodestra. Per provare a disinnescare uno scontro che Sergio Mattarella continua a suggerire di evitare pur senza entrare nel merito delle singole questioni, il ministro dem agli Affari regionali Francesco Boccia ha provato a usare il metodo del bastone e della carota. No alle ordinanze regionali fai da te, altrimenti il governo le impugnerà. Ma avanti con la prospettiva di un allentamento del lockdown su base regionale anticipato al 18 maggio, senza aspettare il primo giugno, per bar e ristoranti, parrucchieri, centri estetici, massaggiatori.
Lo sconto di pena verso la fase 2 non necessariamente varrà per tutto il territorio nazionale.
Anzi, varrà soprattutto per le Regioni del Centro-Sud dove il virus morde di meno. A due condizioni. La prima: l'allentamento del lockdown di lunedì prossimo, che riporterà al lavoro 4,5 milioni di persone, non dovrà provocare un aumento dell'indice R0 di contagio.
La seconda
Le Regioni, per accedere allo sconto, dovranno assicurare un servizio sanitario adeguato e un numero sufficiente di terapie intensive nei Covid-hospital, in modo da poter fronteggiare un'eventuale (e temuta) recrudescenza dell'epidemia.
«Ebbene, quando i governatori del Nord hanno annusato il rischio di essere tagliati fuori dalla ripartenza di questi settori che vedrà senz'altro protagonista il Centro-Sud», dice una fonte di rango che segue il dossier, «hanno deciso di andare all'attacco firmando la lettera contro il governo. Ma è un segnale di forte debolezza: le Regioni del Nord, soprattutto la Lombardia e il Piemonte, sono quelle a più alto indice R0. E dunque per forza di cose rischiano di restare indietro nella fase 2».
L'AVVERTIMENTO DI BOCCIA
Tanto più che Boccia, durante la lunga videoconferenza, ha fatto un discorso ai governatori risuonato più o meno così: «Il governo non impugnerà le vostre ordinanze difformi dal Dpcm, dato che al 4 maggio mancano pochi giorni. E non lo farà anche perché sarebbe una sconfitta per tutti andare davanti a un giudice per decidere se aprire o meno ristoranti e parrucchieri dieci giorni prima. Tanto più perché in Lombardia continuano a ridurre i posti in terapia intensiva...».(Dagospia)
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