Eitan, il bimbo di 5 anni sopravvissuto alla tragedia del Mottarone, ha riaperto gli occhi. "Il risveglio sta proseguendo ed è stato estubato", dice il direttore della Città della Salute di Torino, Giovanni La Valle, intervistato da News Mediaset.
Intanto la sua famiglia ha lasciato l'obitorio di Verbania e le salme del papà Amit, della madre Tal, del fratellino Itshak Cohen e dei nonni Barbara e Itshak, stanno per essere rimpatriate in Israele.
"Per un momento - aggiunge La Valle - il piccolo Eitan ha ripreso conoscenza".
La zia di Eitan
Al suo fianco, oltre agli anestesisti e agli psicologi dell'ospedale infantile Regina Margherita di Torino, c'era la zia Aya, sorella del padre morto con la madre e il fratellino di due anni nella cabina della funivia precipitata.
"Questa è una fase molto delicata - dicono i sanitari del reparto di Rianimazione diretto da Giorgio Ivani -.
La notte è passata tranquilla e conferma la stabilità clinica del bambino nonostante le condizioni critiche.
Il fatto che siamo riusciti a estubarlo è un fatto positivo". Quando ha aperto gli occhi, dunque, Eitan si è trovato di fronte il volto conosciuto della zia. La prognosi resta riservata e si attendono le prossime ore per completare il risveglio.(Tgcom24)
Strage funivia, l'ultimo viaggio della famiglia di Eitan. Tutti morti per soldi. Le 5 vittime di origini israeliane del crollo della funivia Mottarone-Stresa tornano a Tel Aviv.
Strage funivia - L'ultimo viaggio
Le salme di Amit Biran, Tal Peleg, del figlio di due anni Tom e dei nonni della donna, Barbara Konisky Cohen e Itshak Cohen, hanno lasciato l'obitorio di Verbania per essere trasferite all'aeroporto milanese di Malpensa e da lì con un volo di Stato raggiungeranno Israele, dove si svolgeranno i funerali. Resta in Italia ricoverato a Torino l'unico sopravvissuto della tragedia, il piccolo Eitan.
Strage funivia - "C'era un problema, non volevano fermare il servizio"
I fermati durante gli interrogatori hanno "ammesso" le proprie responsabilità. Lo afferma il comandante provinciale dei carabinieri di Verbania, tenente colonnello Alberto Cicognani.
Inoltre "Il freno non attivato volontariamente? Sì, sì, lo hanno ammesso", dice l'ufficiale dell'Arma ai microfoni di Buongiorno Regione, su Rai Tre. "C'erano malfunzionamenti nella funivia, chiamata la manutenzione, che non ha risolto il problema, o lo ha risolto solo in parte. Per evitare ulteriori interruzioni del servizio, hanno scelto di lasciare la 'forchetta', che impedisce al freno d'emergenza di entrare in funzione".
I nomi degli arrestati
Sono Luigi Nerini, 56enne di Baveno (Verbania) proprietario della Ferrovie del Mottarone, il direttore dell'esercizio Enrico Perocchio e il capo servizio Gabriele Tadini le tre persone fermate per l'incidente alla funivia del Mottarone in cui sono morte 14 persone.
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