Gli astronauti Usa stanno tornando a casa. In volo verso lo spettacolare splashdown dopo quasi mezzo secolo grazie a Crew Dragon di SpaceX di Elon Musk.
L'evento indimenticabile per chi ha almeno 50 anni e conserva in testa e nel cuore le emozioni degli ammaraggi delle missioni Apollo, con quella capsula che scompariva per lunghi momenti sotto le onde per poi riemergere e galleggiare quieta fino all'arrivo degli elicotteri con la bandiera a stelle e strisce sulla carlinga.
L'appuntamento
E' iniziato alle 23.45 di sabato 1° agosto con la diretta Nasa per la chiusura del portello della navicella che ha segnato l'avvio delle operazioni di rientro sulla Terra degli astronauti americani Bob Behnken e Doug Hurley.
All'una e 35 odierna si sono puntualmente staccati dalla stazione spaziale internazionale raggiunta il 31 maggio scorso inaugurando l'era dei voli spaziali con astronavi di aziende private. Una svolta epocale.
Crew Dragon SpaceX 45 anni fa
Non accadeva dal 1975 (missioni Apollo-Soyuz) che astronauti tornassero a casa con questa procedura entrata nella Storia con la conquista della Luna.
Solo una volta una Soyuz ammarò, anzi allagò al termine di una sfortunatissima missione che non si concluse sulle steppe del Kazakhstan come previsto, ma in un lago, per di più ghiacciato. Quei cosmonauti, insomma, se la videro brutta prima di essere recuperati e portati al sicuro.
Il distacco
All'1.35, mentre la stazione spaziale stava sorvolando la Namibia a 400 chilometri di altezza e a una velocità di 28.800 kmh, la Crew Dragon si è staccata dal portellone a cui si era agganciata il 31 maggio.
In quel momento
Era notte per gli inquilini dell'Iss, ma anche nell'oscurità si è vista la bianca Endeavour allontanarsi centimetro dopo centimetro.
Una manovra dolcissima avvenuta con il pilota automatico e con i due astronauti pronti a intervenire grazie ai comandi azionabili attraverso i tre grandi schermi touch dell'abitacolo.
E' tutt'ora in corso
La terrificante caduta guidata di Endeavour da 400 chilometri di altezza e con velocità che superano i 28mila chilometri orari verso l'oceano Atlantico attorno alla Florida.
Una lunga parabola durante la quale la Crew Dragon dovrà sopportare temperature di quasi 2mila gradi che la faranno fiammeggiare avvolta dal carminio plasma (molecole d'aria ionizzate, vedi il video sotto) e che terminerà alle 20.42 di oggi domenica 2 agosto con il tuffo fra le onde della navicella appesa a quattro maestosi paracaduti biancorossi aperti a cominciare da poco più di 5 chilometri di quota, quando la velocità si ridurrà a 550 chilometri orari per poi calare ancora. (Leggo)
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