Covid in Campania, la Regione sempre più sotto stress. Stando a quanto perviene e denuncia lo stesso ufficio stampa in una mota difesa poco fa dal titolo "La casa di vetro contro lo sciacallaggio”, sembrerebbe che i medici non ne vogliamo sapere di scendere in campo contro il "mostro”.
Solo due su tre dei medici sono in servizio
Davvero pochi di fronte alla forte richieste che da mesi arriva dalla Regione Campania anche attraverso parole forti del Governatore De Luca. E infatti 97 medici su 156 hanno detto di no e sette sono stati esclusi per mancanza di requisiti.
In servizio solo 27, di cui 3 anestesisti. Non e’ affatto positivo il bilancio del bando della Protezione civile per medici da inviare in Campania.
Altre 25 domande sono in attesa di riscontro, e solo 27 medici – tra cui tre anestesisti, pochissimi rispetto alle necessita’ – sono entrati in servizio. “Da mesi la Campania ha richiesto l’invio di medici (600), in particolare anestesisti, e infermieri (800)”, ricorda l’ufficio stampa di Palazzo Santa Lucia.
Nel frattempo altra bufera ha investito la Regione
“De Luca adesso basta, riapri tutte le scuole”, zaini e striscioni appesi ai cancelli contro la didattica a distanza.A promuovere l’iniziativa sono genitori e insegnanti. Coloro che nelle ultime settimane hanno indetto manifestazioni di protesta contro la didattica a distanza e per il ritorno di tutti gli studenti in aula.
La mobilitazione e’ stata confermata nonostante l’ordinanza regionale che, a partire da domani, ripristina le lezioni in presenza nelle scuole dell’infanzia e nelle prime elementari.
“Non possiamo tacere”
“Non possiamo tacere il nostro sconcerto e la nostra rabbia – spiegano gli organizzatori – di fronte al contenuto dell’ultima ordinanza della Regione che attribuisce discrezionalita’ riguardo all’apertura delle scuole ai singoli sindaci.
Chiusura scuole a pioggia
In poche ore una pioggia di ordinanze sindacali ha disposto la chiusura delle scuole in molti comuni campani. In diversi casi la decisione viene addirittura presa dai singoli dirigenti scolastici, che giustificano il protrarsi della chiusura dei propri istituti con la volonta’ della platea che non vorrebbe far rientrare i figli a scuola.
Non e’ ammissibile questa arbitrarieta’, ennesima causa di esclusione a danno dei bambini, delle bambine e delle loro famiglie”.
Dopo la manifestazione simbolica di oggi, genitori e docenti della rete No Dad hanno indetto una protesta anche per la giornata di domani.
Protesta in piazza Plebiscito
Previsto inoltre un presidio dalle 10 in piazza Plebiscito per chiedere la riapertura delle scuole. La mobilitazione si svolgera’ insieme allo sciopero nazionale indetto dall’Usb Scuola.
Gli organizzatori invitano i partecipanti a portare con se’ un filo o un nastro rosso lungo circa 2 metri “per connetterti in sicurezza agli altri partecipanti”.
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