Si moltiplicano gli studi sul Covid, con i maggiori esperti impegnati nell'approfondimento della sua attività replicativa e nell'analisi dell'adattamento del virus in diverse situazioni climatiche e, di conseguenza, in soggetti che vivono in posti diversi del globo.
Covid, parla l'infettivologo Perno
“Un virus muta perché si deve adattare: se non lo fa muore. Il SarS-CoV-2, che proviene molto probabilmente dai pipistrelli, si sta adattando all’uomo. Quindi deve mutare per entrare nel corpo e sopravvivere" le parole di Carlo Federico Perno.
Il direttore del reparto di Microbiologia, Irccs ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma è stato protagonista di "A/Way Together", progetto lanciato dal gruppo Johnson & Johnson, in cui gli infettivologi italiani offrono le loro testimonianze in merito.
"Il suo obiettivo non è quello di uccidere l’ospite, bensì quello di replicarsi al suo interno" continua Perno. Sottolineando anche l'importante mole di lavoro svolta fin qui, che ha permesso agli esperti di raccogliere una quantità abbondante di info sul virus.
Virus e mutazioni
“Alcuni virus riescono ad adattarsi e replicarsi facilmente, mentre altri meno. SarS-CoV, virus del 2003, che pure ha causato la morte di circa 8 mila persone, non si è mai completamente adattato all’uomo. Il risultato è che è sparito da solo, senza bisogno di vaccino".
A differenza del Covid-19, caratterizzato da una più alta capacità di adattamento, motivo per cui non è scomparso da solo:
"Il SarS-CoV-2, il virus con il quale abbiamo a che fare oggi, al contrario, si adatta molto bene, come vediamo dalle cosiddette varianti".
"Oggi parliamo di variante brasiliana, sudafricana, inglese, ma in realtà ormai abbiamo figli e nipoti di queste varianti, perché il virus continua ad adattarsi diversamente nelle determinate aree geografiche perché la genetica delle persone fa la differenza" la spiegazione dell'infettivologo sulle varianti.
In conclusione, Carlo Federico Perno parla del possibile indebolimento del virus:
"L’indebolimento di un virus avviene quando non è più capace di replicare. Se non ci fossero i vaccini ci sarebbe un rafforzamento del virus come attività replicativa".
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