De Luca risveglia i "Masanielli”. L'ultima lunga notte di Napoli: fiumi di ristoratori inondano la città, la protesta sul lungomare e non solo.
Così Napoli scende in piazza. L'ultima notte prima del coprifuoco. L’emergenza Covid in Campania è sempre più grave, al punto che il presidente della Regione Campania ha deciso di imporre lo stop a tutte le attività dalle 23 alle 5 del mattino.
Per questo, nella serata di ieri, con fiaccole e candele, i rappresentanti della categoria hanno protestato all’esterno del palazzo della regione a Santa Lucia per poi spostarsi, dopo la mezzanotte, sul lungomare di via Partenope.
Si sono presentati così, con torce e striscioni all'esterno del palazzo della regione a Santa Lucia, i ristoratori e i piccoli imprenditori della città.
Una protesta simbolica
Ma veemente contro il coprifuoco che già da questa sera imporrà lo stop di tutte le attività dalle 23 alle 5 del mattino. Una misura restrittiva che provocherebbe - secondo i rappresentanti della categoria - ulteriori diminuzioni nel fatturato che finora ha registrato un calo del 50%.
Ma con questa nuova limitazione la soglia supererebbe il 70%. Un vero tracollo che coinvolgerebbe decine di piccole e medie imprese, già messe in ginocchio dallo scorso lockdown.
I manifestanti
Hanno sfilato davanti alla sede della Regione intonando cori e sventolando striscioni, per poi spostarsi poco dopo mezzanotte in via Partenope, uno dei crocevia della movida partenopea. “Come si fa ad andare avanti fino a giugno?”, grida uno di loro. “
Nessuno ci sta aiutando, non sappiamo quanto possiamo resistere”, il commento di una negoziante. “Nessuno ci ha mai interpellato, ci hanno chiuso senza mai chiederci un confronto”, lamenta un altro.
Stefano Meer
Siamo pronti – afferma Stefano Meer della “Rete piccole e medie imprese napoletane” – a rispettare le regole e lo faremo da domani. Se si pensa alle nostre attività come uno strumento di contagio, siamo disposti a fare questo ulteriore sacrificio, ma è necessario che tutti facciano la loro parte.
Le istituzioni non devono lasciarci soli e devono fare la loro parte per garantire il futuro delle attività che saranno penalizzate dal coprifuoco.
Dobbiamo essere tutelati noi e i nostri dipendenti, attraverso misure rapide e di sostegno economico. Stavolta non si può sbagliare altrimenti a rimetterci saranno centinaia di famiglie in tutta la città e in tutta la regione».
Per questo motivo la protesta ha coinvolto titolari e dipendenti delle attività scese in piazza. Gli stessi che, poco dopo la mezzanotte, hanno deciso di spostarsi sul lungomare di via Partenope.
«Non ce la facciamo più – urlano a squarciagola tra un blocco stradale e un altro – La barca sia già affondata, non c'è più speranza per chi come noi ha investito anni e denaro nelle proprie attività. Siamo finiti e da stasera riceveremo il colpo di grazia. Faremo tutto il possibile per evitare il fallimento».(IlMattino)
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