Nuovo focolaio nel Napoletano. Il coronavirus colpisce ancora una volta il personale sanitario dei nosocomi campani.
All’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli sono risultati positivi 10 infermieri.
Il nuovo focolaio
Come spiegano da Il Mattino, ha coinvolto il personale della Terza Medicina ed alcuni pazienti ricoverati sul terzo piano dell’ospedale. Ora sono stati tutti trasferiti.
A rilevare i casi di positività è stato un ciclo di tamponi effettuato di routine. Tra i contagiati c’è anche un infermiere che aveva completato, con la seconda dose, il ciclo vaccinale anti-Covid.
Nuovo focolaio - Nel frattempo Speranza firma e cambia tutto: le regole da lunedì
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà in giornata nuove ordinanze che andranno in vigore a partire da lunedì primo febbraio.
Attualmente, le regioni che permangono in area arancione: Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e la Provincia Autonoma di Bolzano.
Tutte le altre Regioni e Province Autonome sono in area gialla. Il ministero fa sapere che le regioni oggi in arancione passeranno in zona gialla a seguito della scadenza dell’ordinanza vigente prevista per il 31 gennaio.
L'ordinanza certificherà quindi soltanto il passaggio in zona arancione della Sicilia e della Provincia Autonoma di Bolzano e prorogherà le altre regioni in arancione.
Nuova ordinanza, le regioni in zona rossa: nessuna
Nessuna regione in zona rossa: scendono in arancione Sicilia e Provincia di Bolzano. Mentre molte regioni passano da arancione a giallo, comprese Lombardia e Lazio, di cui si è discusso in questi giorni.
Con loro "guadagnano" un colore migliore anche Abruzzo, Calabria, Emilia Romagna, Fvg, Liguria, Marche e Piemonte.
Nuova ordinanza, le regioni in zona gialla:
Lombardia, Piemonte, Lazio, Veneto, Campania, Basilicata, Molise, Provincia autonoma di Trento, Toscana, Abruzzo, Calabria, Emilia-Romagna, Valle d'Aosta, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Marche.
Nuovo focolaio - Le regioni in zona arancione:
Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria, Provincia Autonoma di Bolzano.
Le indiscrezioni uscite nei giorni scorsi descrivevano una situazione completamente diversa nelle regioni a causa di un'interpretazione del Dpcm uscita proprio dal ministero della Salute secondo la quale non essendo trascorso il quattordicesimo giorno dall'entrata in vigore delle norme restrittive, di molte regioni (dieci) che aspiravano al giallo soltanto Calabria, Emilia-Romagna e Veneto sarebbero passati all'area con minori restrizioni.
Ma una decisione non era stata ancora presa e intanto molti presidenti di Regione avevano minacciato ricorsi al Tar.
Alla fine il report #37 dell'Istituto Superiore di Sanità ha certificato il passaggio o la permanenza di tutti gli enti locali in aree di relativa sicurezza (nessuna regione si trovava a rischio alto) e allo Speranza ha deciso di anticipare i contenuti dell'ordinanza.
Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, conferma che il ministro ha cambiato idea: "L'ordinanza che ci metteva in arancione- dice in una diretta Facebook- scade nella notte tra domenica e lunedì, e non verrà rinnovata, come mi ha annunciato poco fa il ministro Roberto Speranza.
Il lavoro delle Regioni ha evitato che si applicasse un'interpretazione del decreto che avrebbe previsto un'ulteriore settimana di zona arancione per la Liguria. Tutto è bene quel che finisce bene".
Situazione virus in Italia
In Italia si registra "un decremento del tasso di incidenza dei casi, anche se è una decrescita lenta, tranne che a Bolzano. Vediamo un leggero aumento dei casi asintomatici o paucisintomatici e questo tiene conto del fatto che l'uso più ampio dei test antigenici consente di individuare asintomatici.
L'Rt è in calo, e questo è sicuramente positivo", ha spiegato il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, al punto stampa sull'analisi dei dati della Cabina di Regia. Anche per la mortalità, ha sottolineato, "c'è una decrescita, abbastanza lenta".
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