De Luca: "Il sindaco di Napoli? Chiedete a Manfredi". Il presidente della regione Campania risponde così ai rumors su una sua preferenza alle prossime elezioni comunali.
De Luca, "sindaco di Napoli? Io sono solo un artigiano"
"Il candidato sindaco a NAPOLI? Chieda a Manfredi, loro sono esperti, io sono un modesto artigiano, mi devo interessare di più della salute della gente. Così il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, rispondendo in merito alle voci secondo cui appoggerebbe una candidatura dell'ex ministro dell'Università.
"De Luca, vergogna, dimettiti subito!". No Dad infuriati sotto la sede della Regione
I genitori No Dad della Campania non ci stanno alla chiusura delle scuole e cosi' hanno portato il suono di decine e decine di campanelle in piazza a Napoli, davanti la sede della Giunta della Regione Campania.
A più riprese si e' levato il grido 'Vergogna, vergogna' e 'Dimissioni, Dimissioni' indirizzato ai rappresentanti della Regione ma anche a quei sindaci che con proprie ordinanze hanno mantenuto le scuole chiuse anche quando le norme nazionali e regionali consentivano la didattica in presenza.
"L'Italia e' stato il Paese d'Europa che ha tenuto piu' a lungo le scuole chiuse - ha detto Palmira Pratillo, presidente dell'associazione Scuole Aperte Campania - e in questo panorama la Campania ha superato anche questo triste primato con sole 6 settimane di didattica in presenza dall'inizio dell'anno scolastico".
E per ricordare alle istituzioni che la scuola e' un diritto costituzionale, i genitori No Dad hanno letto in coro l'articolo 34 della Costituzione.
A manifestate sono arrivate famiglie anche da Caserta, Aversa, Benevento, Torre Annunziata e dal Salernitano. "Da domani - ha detto Domenico, un papa' arrivato da Caserta - vogliamo tornare a essere italiani. Vogliamo che i nostri figli abbiamo la stessa possibilità di andare a scuola cosi' come accade nelle altre regioni".I genitori hanno affermato che la Dad "riduce la scuola a mero nozionismo, pregiudicando il benessere psicologico dei ragazzi e obbligandoli a un innaturale isolamento" evidenziando anche il valore della scuola soprattutto al Sud "come presidio di legalita'".
In particolare sono state rimarcate le difficolta' con cui si scontrano soprattutto i bambini delle prime classi elementari che devono imparare a leggere e scrivere "senza che la maestra possa correggerli".
Tante le testimonianze di genitori che ogni giorno si dividono tra la Dad dei figli e il lavoro in smart working. La piazza antistante la Regione e' stata tappezzata di striscioni e manifesti: 'La scuola e' a scuola'; 'No scuola, no party'; 'Voglio andare a scuola. Basta PC, mi sto cecando gli occhi"; 'Scuola diritto essenziale'; 'Dad: Dimenticati a Distanza'. E sullo sfondo un camioncino su cui campeggia la grande scritta 'Scuole chiuse: Crimine di pace".
In piazza anche un banchetto per raccogliere messaggi che poi saranno raccolti in un manifesto da consegnare in Regione. E al fianco delle famiglie sono scesi a protestare anche i conducenti degli scuolabus di Napoli che con le scuole chiuse non lavorano da circa un anno e sono senza sussidi.
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