Brasile, Lula ha giurato come nuovo presidente: è il suo terzo mandato
BRASILE. Lula giura per il suo terzo mandato. Stop alle nuove licenze di uso e possesso delle armi, ritorno in funzione del Fondo per l'Amazzonia, possibile marcia indietro sui segreti di Stato. Sono alcuni dei provvedimenti presi domenica da Luiz Inacio Lula da Silva come presidente del Brasile.
Un pacchetto di decreti - presentato sui media con il nome di "revoca" - firmati poco dopo la cerimonia di insediamento e con cui l'ex sindacalista, giunto al terzo mandato, intende marcare in modo netto le distanze col suo predecessore, Jair Bolsonaro.
Il primo atto e' quello che permette di riattivare il programma di sostegno alle famiglie meno abbienti: un assegno da 600 reais al mese (circa 115 dollari), parte di una spesa che il governo puo' effettuare oltre i limiti posti in Costituzione, grazie a un emendamento approvato a dicembre sotto il determinato impulso del presidente entrante.
"E' la prima misura di lotta alla fame e alla miseria in Brasile", recita la nota del governo, annunciando anche altri 60 giorni di sospensione delle tasse federali sui combustibili.
Lula restringe i margini per l'autorizzazione al porto d'armi
Che tornera' ad essere concesso solo per motivi di necessita' e non "tramite una semplice dichiarazione", sospende le nuove concessioni per circoli di tiro, dimezza - da sei a tre - il numero di armi che un civile puo' possedere e chiude i poligoni sportivi ai minori di diciotto anni.
Norme destinate a smantellare la strategia sulla sicurezza che Bolsonaro, militare in congedo, aveva simbolicamente rappresentato con il gesto della pistola con la mano nella campagna elettorale del 2018. "Stiamo revocando i decreti criminali di ampliamento all'accesso alle armi e alle munizioni, che tanta insicurezza e tanto male hanno causato alle famiglie brasiliane", aveva detto Lula nel discorso di insediamento
Lula - Il nuovo provvedimento
C'e' poi il corposo provvedimento per "ristabilire la lotta allo smantellamento dell'Amazzonia" e delle aree protette in generale. Lula fissa un termine di 45 giorni per riscrivere le regole del Consiglio nazionale dell'Ambiente (Conama), rimette in piedi il Fondo per l'Amazzonia, attraverso cui torneranno a correre i fondi di cooperazione di Germania e Svezia, e mette un punto alle concessioni "illegali" nella foresta tropicale, nelle terre indigene e nella aree a protezione ambientale.
Impegni che portano il Brasile a "riprendere in mano l'agenda climatica globale", si legge nella nota del governo.
Il nuovo presidente assegna inoltre al tribunale contabile federale il compito di esaminare, entro trenta giorni, gli atti di governo su cui Bolsonaro aveva posto il segreto di Stato per cento anni. L'obiettivo finale, come annunciato in campagna, e' quello di fare marcia indietro totale. Ai nuovi ministeri - per l'occasione riorganizzati con un sistema piu' "efficiente" - il presidente ha quindi dato istruzione per fare marcia indietro sulle privatizzazioni di aziende strategiche, tra cui la compagnia energetica Petrobras, le Poste o l'azienda pubblica delle comunicazioni.
Lula - gli annunci dl Palazzo presidenziale
La serie di annunci fatta dal palazzo presidenziale del Planalto ha seguito l'altro momento chiave della giornata, il simbolico atto di insediamento. In una piazza dei Tre poteri sottoposta a misure extra di controllo, Lula ha tenuto il primo discorso ufficiale, occasione per sgranare gli impegni del prossimo quadriennio: lotta alla fame e contrasto a "ogni tipo di diseguaglianza", difesa dell'ambiente e delle minoranze, azzeramento delle politiche del predecessore.
Bolsonaro, volato negli Stati Uniti due giorni prima della fine del mandato, non ha rispettato la tradizione di consegnare la fascia al suo erede. Dopo giorni di illazioni, Lula ha scelto una strada ad alto valore simbolico, facendosi consegnare la fascia da persone comuni, in rappresentanza del "popolo".