Zona rossa in tutta Italia: altro che cinema e teatro aperti, qua ci richiudono.
Zone rosse: cosa è successo oggi
La riunione della cabina di regia convocata a palazzo Chigi per decidere le nuove misure anti-Covid è durata circa un’ora e mezzo.
Il governo ha deciso di prendere tempo, in attesa che arrivino nuovi dati epidemiologici.
Si va verso la stretta nei week end, come consigliato dal Cts.
Domani è previsto l’incontro con le regioni e gli enti locali.
Sulla stretta nei weekend, che potrebbe essere estesa a tutta Italia «stiamo ancora valutando, anche perché alcuni dati sono attesi nelle prossime ore», spiega una fonte presente al tavolo di confronto.
Difficile, dunque, che una decisione venga assunta già in giornata.
Anche perché una conferenza unificata Stato-Regioni sulle nuove misure anticovid è stata convocata per giovedì 11 marzo alle 14.30.
Zone rosse: le novità
Il 9 marzo sono stati gli esperti del Cts a sollecitare una stretta ulteriore per arginare l’aumento dei contagi.
Tra le indicazioni principali: rafforzare le misure per le zone gialle, con l’obiettivo di ridurre i contatti tra le persone.
Zone rosse locali con misure più stringenti e severe, sul modello Codogno; chiusure da subito nei fine settimana in tutta Italia, come già fatto durante le vacanze di Natale.
Tra le altre indicazioni, anche quella di estendere la campagna vaccinale a più soggetti possibili e nei tempi più brevi possibile.
Nonché la necessità di potenziare il sequenziamento del virus per individuare prima possibile le varianti e la riduzione dell’incidenza dei contagi per ristabilire il contact tracing.
La sostanza è quella di una stretta, l’ennesima, non di un lockdown nazionale.
Allo stato attuale infatti l’ipotesi di una chiusura totale non incontra il via libera di tutte le forze politiche di maggioranza.
Ancora una volta il confronto nell’esecutivo è tra rigoristi e aperturisti. Se il ministro della Salute Roberto Speranza è più vicino al primo gruppo, Lega e Forza Italia frenano di fronte a soluzioni che potrebbero penalizzare ulteriormente le attività produttive.
L’ipotesi di un lockdown nazionale è stata bocciata anche da sottosegretario alla Salute M5s Pierpaolo Sileri.
La strada giusta per il Cts resta il sistema a fasce, ma tutte le regole, per ogni livello, vanno inasprite, rendendo per esempio automatico il passaggio in zona rossa per regioni o territori dove incidenza supera 250 casi settimanali ogni 100mila abitanti.
Con zone rosse in tutta Italia nei week end, come a Natale, da subito e fino a che l’incidenza dei contagi non scenderà in modo da consentire di riprendere il tracciamento.
Per poter applicare la soglia dei 250 casi ogni 100mila abitanti per far scattare la zona rossa, secondo quanto avrebbero spiegato gli esperti del Comitato.
Cinema e teatri
Bisogna velocizzare la trasmissione dei dati così da avere un’incidenza più rispondente al periodo che si sta valutando e non corrispondente a due settimane prima.
Visto l’aumento dei casi di coronavirus appare sempre più irrealistica una prossima riapertura di cinema e teatri, prevista per il prossimo 27 marzo.
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