Il continuo aumento dei casi positivi dei coronavirus – seguito ad un considerevole incremento dei tamponi effettuati – starebbe spingendo il governo a varare nuove misure restrittive: sul campo ci sono la didattica a distanza per gli studenti delle scuole superiori e l’imposizione di un coprifuoco alle 22. Secondo un’indiscrezione de La Stampa proprio oggi, venerdì 16 ottobre 2020, Conte potrebbe annunciare l’immediata chiusura anticipata dei locali.
“È una cosa molto probabile” hanno ammesso a Palazzo Chigi, dove stanno arrivando molte pressioni dai cittadini per fermare quel che resta della movida ma dove gli esperti ritengono sia meglio intervenire ora che rischiare un lockdown tra una settimana. Il premier Conte è stato categorico: “Chiudere tutto sarebbe troppo dannoso, proprio adesso che l’economia mostra segni di ripresa, anche se solo per un paio di settimane, è una cosa che non esiste. A serio rischio chiusura palestre, parrucchieri, cinema e teatri Dobbiamo aspettare tra i 14 e i 21 giorni per capire gli effetti delle misure attuali, dalla mascherina all’aperto al limite di sei ospiti a casa".
Più di diecimila contagi in Italia, il governo pensa alle nuove strette. IL PUNTO
Diecimiladieci casi, cinquantacinque morti. Il bollettino Covid segna un nuovo picco nella seconda ondata di contagi. E porta il governo a immaginare gia' nelle prossime ore una nuova stretta nazionale, a soli tre giorni dall'ultimo dpcm che obbliga a portare sempre la mascherina e vieta le feste. Tra le ipotesi di cui si ragiona ci sarebbero smart working obbligatorio (in una percentuale da definire), lo stop agli eventi e una nuova stretta allo sport, tra palestre e sport di contatto, oltre ad orari piu' scaglionati e piu' didattica a distanza a scuola. Tra i ministri c'e' chi sostiene - anche se Palazzo Chigi frena - una sorta di coprifuoco, con tutti i locali chiusi dalle 22 o le 23.
Si attende quindi la decisione del governo
Nulla e' deciso, anche perche' nel governo si confrontano due linee. C'e' chi, come M5s e Iv, e' per mantenere in questa fase maggiore prudenza. E c'e' chi, come Pd e Leu, ritiene invece che si debba agire subito, senza indugio, anche con misure piu' dure "per evitare di dover poi ricorrere al lockdown". Giuseppe Conte, che fino all'ultimo tiene in stand by il vertice per la nuova stretta chiesto da Dario Franceschini e Roberto Speranza, resta dell'idea che le misure debbano essere "proporzionate": "Questa ondata non e' meno pericolosa ma dobbiamo affrontarla con una strategia diversa, che non prevede piu' il lockdown", ribadisce.
Invoca una strategia comune Ue per evitare "distruzione per tutti" e annuncia "molto presto" 200 o 300 milioni di vaccini. Le Regioni, intanto, si muovono in ordine sparso. Arrivano nuove strette in Campania, Lombardia, Piemonte. Il governo cerchera' un maggiore coordinamento in una riunione convocata in mattinata da Francesco Boccia con Speranza, il commissario Domenico Arcuri e i governatori. Arcuri chiede loro di attivare 1600 posti in terapia intensiva per i quali sono stati inviati i materiali. E Conte avverte che "chiudere in blocco le scuole non e' la migliore soluzione". Lo ha fatto Vincenzo De Luca, che dopo la protesta di mamme, conducenti di scuolabus e studenti, riapre gli asili e i nidi.
Azzolina contraria
Il governo, ipotizza la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, potrebbe impugnare quella scelta: "Gli studenti campani invece di essere in classe sono in giro per i centri commerciali", denuncia. La linea comune del governo e' che le scuole non vadano chiuse. Alcuni ministri ipotizzano di rafforzare le lezioni a distanza (gia' ora possibili, nell'autonomia dei singoli istituti) e di scaglionare di piu' gli orari, con classi anche nel pomeriggio. Ma chiudere del tutto le aule, no. L'esecutivo, avverte Boccia, ha gia' offerto e continua a offrire alle Regioni tutto il supporto possibile, ma prima di toccare scuola e lavoro bisogna dare risposte attivando tutte le terapie intensive ("Dove sono finiti i ventilatori polmonari?") e agendo in altri ambiti o ciascuno si "assumera' la responsabilita' degli effetti". Servono pero' nuove misure restrittive a livello nazionale, per arrestare la risalita della curva, invocano Franceschini e Speranza.
Il Cts, che gia' aveva consigliato di scaglionare gli orari per alleggerire i trasporti, e' pronto a riunirsi per dare un parere. Il capo delegazione Pd chiede a Conte un vertice non appena tornato a Roma dal Consiglio europeo a Bruxelles. L'ipotesi e' che si tenga nella notte tra venerdi' e sabato, per un nuovo dpcm gia' nel weekend. Ma il premier non si sbilancia sulle nuove misure, conferma gli impegni in agenda fino a tarda sera, e si prende ancora qualche ora per valutare. Su cosa fare, del resto, i suoi ministri non sono d'accordo. C'e' chi vorrebbe tornare a restrizioni simili a quelle in vigore nelle prime fasi dopo il lockdown. I piu' duri vorrebbero una stretta maggiore agli sport, anche per i ragazzi, e ad altre attivita' considerate non necessarie, oltre che far chiudere locali e negozi alle 22, con una sorta di coprifuoco.
Il parere del M5S
I Cinque stelle, difendendo quanto fatto da Azzolina sulla scuola e chiedono "uniformita' sui trasporti", per evitare assembramenti. In Italia ci sono oltre centomila persone positive al Coronavirus: con 10.010 nuovi casi, contro gli 8.804 di giovedi', su 150.377 tamponi effettuati, con un aumento dei ricoveri in terapia intensiva (52 in piu') e una crescita dei positivi in rapporto ai tamponi (+6,6%). Alle Regioni con indice di contagio superiore a 1, spiega il consigliere del ministro della Salute Walter Ricciardi, sono state consigliate "chiusure mirate, che riguardino circoli, palestre, esercizi commerciali non essenziali".
E smart working come "forma ordinaria di lavoro in tutto il Paese". Per poter garantire la sicurezza sul trasporto pubblico. Preoccupano i dati della Lombardia, con 1319 nuovi casi a Milano. Conte esclude un lockdown per la citta' ma Attilio Fontana si prepara a nuove misure restrittive, con lo stop anticipato a bar e ristoranti, orari scaglionati per le scuole e interventi per il trasporto pubblico, una stretta agli sport. In Campania De Luca, per "non perdere il controllo nell'area di Napoli", annuncia il coprifuoco dalle 22 ad Halloween. In Piemonte dal 18 ottobre Alberto Cirio dispone la chiusura notturna di tutte le attivita' commerciali, tranne le farmacie, dalla mezzanotte alle 5.
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