Omicidio Avellino. L'avvocato rinuncia all'incarico. Cosa si nasconde dietro il delitto di Aldo Gioia? Perché l'avvocato ha rinunciato?
Sono queste le domande che ora attanagliano tutti e che lasciano non pochi sospetti.
Omicidio Avellino - Nuovo incontro col gip
E' prevista per le 10,30 di questa mattina di fronte al gip, Paolo Cassano, l'udienza di convalida del fermo dei due fidanzati di Avellino, Giovanni Limata, 23 anni, ed Elena Gioia, 18 anni, che nella tarda serata di venerdi' scorso hanno ucciso a coltellate il padre di lei, Aldo Gioia 53 anni.
Omicidio Avellino Il legale di Elena Gioia
L'avvocato Innocenzo Massaro, ieri ha rinunciato all'incarico dopo un lungo colloquio con la madre della giovane, Liliana Ferraiolo, che glielo aveva conferito.
Giovanni Limata, che per primo ha confessato il delitto attribuendo pero' alla fidanzata tutta la pianificazione di una strage familiare mancata, sara' assistito dall'avvocato Mario Picca.
Anche Elena Gioia
Ha confessato, dopo un iniziale tentativo di depistaggio delle indagini, attribuendo a un rapinatore il delitto nell'appartamento al quinto piano di un condominio del centrale corso Vittorio Emanuele di Avellino.
A inchiodare la giovane alle sue responsabilita' una serie di messaggi scambiati con il fidanzato nella sera del delitto, ma anche nei mesi precedenti.
Elena Gioia voleva uccidere padre, madre e sorella, Emilia, 23 anni, che la ostacolavano nella relazione con un giovane con dei precedenti per spaccio, aggressione, lesioni e violenza e per un tentativo di suicidio.
Dopo la rinuncia dell’avvocato Massaro, secondo indiscrezioni trapelate, la mamma di Elena avrebbe voluto conferire l’incarico per la difesa a Giulia Bongiorno, l’avvocato di Matteo Salvini. Ma avrebbe poi desistito, rivolgendosi ad un importante studio legale di Napoli.
Il fidanzato assassino accusa la figlia di Gioia: "Il piano è di Elena, ha organizzato lei la strage”
Omicidio Avellino, arriva la svolta o quasi. Giovanni Limata, il 23enne che ad Avellino ha ucciso il padre della fidanzata, Aldo Gioia, di 53 anni, perché si opponeva alla loro relazione, ha dichiarato che il piano per sterminare l'intera famiglia sarebbe stato messo a punto proprio dalla fidanzata 18enne.
Avellino - L'intento
Era uccidere anche la madre e la sorella della giovane. Lunedì l'interrogatorio di garanzia per i due ragazzi e l'autopsia sul cadavere della vittima.
I Fatti di Avellino
I due ragazzi sono stati arrestati dopo aver confessato. L'omicidio, che sarebbe stato pianificato da tempo, è avvenuto dopo cena nell'abitazione della vittima, che stava dormendo sul divano.
Il 53enne è stato colpito da almeno sette fendenti inferti con un coltellaccio da caccia dal fidanzato della figlia.
Gioia, tuttavia, è rimasto in vita il tempo necessario a consentire alla moglie a all'altra figlia di lanciare l'allarme. E di mettersi in salvo evitando che il piano fosse portato a termine.
Le indagini della Squadra Mobile, coordinate dalla Procura di Avellino, in poche ore hanno ricostruito l'inquietante scenario che ha portato all'arresto della ragazza e del fidanzato, Giovanni Limata, 23 anni, l'autore materiale del delitto.
"Volevano sterminare tutta la famiglia"
Entrambi ora sono reclusi nel carcere di Avellino. Durante la notte, nel corso degli interrogatori, hanno reso piena confessione.
Non solo hanno ammesso di avere architettato e perseguito il terribile delitto ma hanno confessato un piano criminale che avrebbe dovuto portare alla morte anche della madre e della sorella della ragazza. Per poi darsi alla fuga.
Il loro - a giudicare dalle prime risultanze - era un piano studiato da tempo. E nei primi particolari e prevedeva anche la simulazione di un furto per allontanare i sospetti e sviare le indagini.
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