I saldi sono sempre attesi con ansia dagli amanti dello shopping. Quest'anno, però, la data ufficiale per tutti ha fatto fatica ad essere individuata, a causa di un possibile aumento di contagi dovuto al virus che ha messo in ginocchio tutte le categorie professionali.
La prima data fornita era stata il 2 gennaio, ma i saldi in Campania sono ancora un punto interrogativo, considerato che si è ancora in attesa della conferma di una data da Palazzo Santa Lucia.
Eppure, far cominciare la stagione degli sconti il 2 gennaio sarebbe stato assurdo, considerando che le saracinesche in questa data sono abbassate per via della zona rossa indetta in tutta Italia.
A tal proposito, va sottolineato che i negozi dello shopping sono chiusi fino al 6 gennaio, ad eccezione del 4 gennaio, quando l'Italia tornerà ad essere zona arancione per 24 ore.
Come è noto, in tanti hanno lanciato promozioni anticipate sperando di attutire il duro colpo ai guadagni legato soprattutto alla pandemia e alle restrizioni anti-Covid.
Quel che è certo è che dal 7 gennaio l'Italia torna a dividersi in zona rossa, zona arancione e zona gialla, in base al report Iss. La suddivisione delle regioni arriverà dopo la divulgazione dei dati che nei prossimi giorni saranno forniti dalla Cabina di regia per il monitoraggio regionale e valutati dal governo, fino al varo delle ordinanze.
Saldi, Federmoda Confcommercio: Campania unica regione senza data
"La Regione Campania, preoccupata per gli eventuali assembramenti, ha inteso convocarci per spostare la data oltre il 10 gennaio. Lunedì ci sarà un incontro su tale questione".
Lo annuncia Roberta Bacarelli, presidente Federmoda Confcommercio. "Purtroppo per il commercio le file che teme la Regione non si vedono da anni. Non ci aspettiamo grandi numeri dai prossimi saldi, qualsiasi sia la data. Abbiamo avuto un Natale molto deludente, quei pochi giorni di apertura infatti non hanno neanche lontanamente risanato il danno subito. Mancando le occasioni sociali, viene a mancare il desiderio di comprare un abito o un nuovo accessorio, non saranno gli sconti a rendere l'acquisto più appetibile.
"Gennaio e febbraio - prosegue Bacarelli - sono notoriamente mesi difficili. Ci sono colleghi che pensano di chiudere per i prossimi due mesi, di mettere il personale in cassa integrazione e di rinegoziare i fitti. Questo fa capire che dai saldi ci si aspetta molto poco. Abbiamo subito perdite oltre il 60 per cento".
"Nel comparto moda le collezioni donna sono state quelle più penalizzate; seguite dall'uomo e in ultimo il bambino che si assesta intorno al 40 per cento. Si pensa che l'andamento dei saldi seguirà questo trend ragione per cui non ci aspettiamo la boccata di ossigeno tanto agognata".
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