📍 Luogo: Campania
Torna a far discutere un’uscita pubblica del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, che nel corso di un intervento all’Ospedale Pascale di Napoli ha commentato in maniera colorita le prossime elezioni regionali in Campania. Rivolgendosi ai medici presenti, De Luca ha affermato:
«Non so cosa accade ora in Campania. Avrete brave persone e quindi, se avrete brave persone, siete fo**uti».
Parole che hanno immediatamente attirato l’attenzione mediatica e scatenato reazioni politiche. Il governatore ha poi chiarito il senso del suo intervento, criticando quella parte della politica che definisce “brave persone” coloro che pensano solo alla propria carriera:
«Quando parlano di bravi uomini in politica, intendono quelli che lavorano per sé stessi, non per i cittadini. Io lavoro per i cittadini e da solo ho combattuto per anni con i ministri della Salute, sia di destra che di sinistra».
Ha quindi concluso con un invito rivolto agli operatori sanitari:
«Aspettatevi il peggio, ma rimanete fedeli alla vostra missione e al vostro ruolo».
Iannone (FdI): “De Luca e i suoi consiglieri hanno architettato l’eliminazione dei sindaci”
Alla provocazione di De Luca si affianca una polemica ben più sostanziale: quella sulla legge elettorale campana, oggetto di contestazione da parte del Governo centrale e di Fratelli d’Italia. A intervenire sul tema è stato il senatore Antonio Iannone, Commissario regionale del partito in Campania, che ha duramente criticato la norma che limita la candidabilità dei sindaci.
«Il Governo Meloni ha impugnato la vergognosa legge elettorale della Campania che estromette tutti i sindaci dalla possibilità di candidarsi», ha dichiarato Iannone.
Il senatore ha ricordato che il Ministero dell’Interno aveva già chiesto modifiche alla norma, ma il Consiglio regionale si sarebbe limitato a spostare il termine entro cui i sindaci devono dimettersi. Secondo Iannone, si tratterebbe di un accordo interno al centrosinistra campano per eliminare la concorrenza dei sindaci a favore degli attuali consiglieri.
“Una congiura politica”: il centrodestra all’attacco
Iannone ha definito la norma una “chiara congiura”, sottolineando che i consiglieri regionali avrebbero votato a favore della legge sul terzo mandato per De Luca, poi bocciata, in cambio dell’approvazione della norma che esclude i sindaci dalla corsa elettorale. Una strategia che, secondo il senatore, avrebbe avuto lo scopo di auto-conservazione politica.
«Questo è il premio che i sindaci campani hanno ricevuto, pur essendosi prestati a marciare a Roma nella pagliacciata propagandistica contro il Governo», ha tuonato Iannone.
L’appello all’Anci: “Difendano il diritto dei sindaci a candidarsi”
Il senatore ha poi rivolto un appello diretto alle associazioni dei Comuni, in particolare all’Anci, affinché si costituiscano in giudizio a fianco del Governo. L’obiettivo è tutelare il diritto dei primi cittadini a partecipare alla competizione elettorale.
«Vedremo se compiranno questo atto concreto o se continueranno a fare battaglie solo quando sono utili al PD», ha concluso.
Intanto, in Campania resta l’incertezza non solo sulla data ufficiale del voto, ma anche sul quadro normativo che regolerà l’ammissibilità delle candidature, elemento cruciale per la formazione delle liste.