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Meloni sul sistema dei permessi di soggiorno: “Un anno fa denunciai tutto, ora i fatti ci danno ragione”

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Written by Redazione

12 Giugno 2025

Meloni sul sistema del click day: “Un anno fa l’esposto alla Procura, ora emerge una rete criminale dietro i permessi di soggiorno falsi”

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è tornata a parlare del controverso sistema del “click day” per i permessi di soggiorno. In un post pubblicato sui suoi canali social, ha rivendicato di aver presentato, già un anno fa, un esposto alla Procura nazionale antimafia e antiterrorismo per denunciare irregolarità gravi. Oggi, dopo le notizie relative a una rete criminale operante nel settore, Meloni afferma: “Avevamo ragione, continueremo a combattere ogni forma di illegalità”.

L’intervento di Meloni sui social

In un post condiviso sui social, Giorgia Meloni ha commentato duramente le notizie emerse da recenti inchieste, che hanno fatto luce su una rete criminale dedita alla gestione di identità digitali false, assunzioni simulate e accessi illegali al sistema dei permessi di soggiorno. “Un anno fa, mentre molti gridavano allo scandalo – scrive Meloni – ho presentato un esposto alla Procura nazionale antimafia e antiterrorismo per denunciare gravi irregolarità nel sistema del ‘click day’. Avevamo ragione. E avevamo il dovere di denunciare”.

Le indagini sulla rete criminale dei permessi

Secondo quanto emerso da fonti investigative, la rete scoperta era in grado di eludere i controlli informatici, aggirando le regole per ottenere in modo fraudolento permessi di soggiorno per cittadini stranieri. Il sistema del click day, che dovrebbe garantire trasparenza e tempistiche certe, si è rivelato in alcuni casi facilmente manipolabile, anche grazie alla complicità di soggetti ben introdotti nei meccanismi amministrativi.

Un sistema nel mirino del Governo

Il governo Meloni, fin dall’inizio del suo mandato, ha messo sotto osservazione l’intero meccanismo legato al rilascio dei permessi. Secondo la Premier, non si tratta solo di migliorare le procedure, ma di combattere un vero e proprio mercato nero dell’immigrazione. La denuncia presentata nel 2023 si inserisce in una strategia più ampia di controllo e revisione dei flussi migratori, a tutela della legalità e della sicurezza.

Le parole di Meloni: “L’Italia non è terra di conquista”

Nel suo post, Meloni ha sottolineato con fermezza la volontà del Governo di non arretrare. “Il Governo continuerà a combattere ogni forma di illegalità legata all’immigrazione, perché l’Italia non è terra di conquista per i trafficanti di permessi e per chi vive di furbizie e scorciatoie. Avanti, senza paura”, ha concluso.

L’opposizione aveva parlato di “propaganda”

Nel 2023, al momento della denuncia, non erano mancate le critiche da parte di forze di opposizione e organizzazioni per i diritti civili, che avevano accusato il Governo di alimentare la propaganda contro i migranti. Oggi, con l’emersione di una rete criminale reale, il messaggio di Meloni assume una valenza rivendicativa: “avevamo ragione”.

La risposta della Procura

La Procura nazionale antimafia e antiterrorismo non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali sull’evoluzione delle indagini, ma secondo fonti vicine all’inchiesta, le segnalazioni del Governo sono state determinanti per l’apertura di alcuni fascicoli.

Immigrazione e legalità al centro dell’agenda politica

Il tema dell’immigrazione resta al centro dell’agenda politica dell’esecutivo. Con questo nuovo sviluppo, la Premier intende rilanciare il suo impegno per una gestione più trasparente, controllata e sicura dei flussi migratori, mettendo fine a meccanismi opachi che danneggiano sia i migranti regolari sia le istituzioni italiane.

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