Morte Riccardo Zappone a Pescara

Morte di Riccardo Zappone a Pescara: il padre accusa, Salvini difende l’uso del taser

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Written by Redazione

5 Giugno 2025

Morte Riccardo Zappone a Pescara, il padre solleva dubbi sull’intervento della polizia: “Si poteva evitare”. Salvini: “Il taser serve per la sicurezza”.

La morte di Riccardo Zappone a Pescara, avvenuta dopo l’uso del taser da parte delle forze dell’ordine, ha sollevato numerosi interrogativi. Il padre del giovane, Andrea Zappone, si è rivolto pubblicamente per chiedere chiarezza e sollevare dubbi sulla gestione dell’intervento. Intanto, il vicepremier Matteo Salvini è intervenuto in difesa dell’utilizzo del dispositivo elettrico da parte della polizia.

Morte Riccardo Zappone a Pescara: il padre chiede giustizia

“Perché arrestarlo se era noto alle forze dell’ordine, che sapevano della sua patologia? Non era più opportuno chiamare il 118 e disporre un trattamento sanitario obbligatorio?” Queste le domande drammatiche di Andrea Zappone, padre di Riccardo, il trentenne deceduto a seguito di un arresto cardiocircolatorio dopo l’intervento della polizia.

La telefonata prima del dramma

Andrea Zappone ha riferito di aver parlato al telefono con il figlio poco prima dei fatti: “Era agitato, forse avrei dovuto dare più peso a quelle parole. Ma era difficile da gestire: era psicotico e rifiutava ogni cura, nonostante il supporto del Csm di Chieti”. Il padre sottolinea che Riccardo non aveva patologie cardiache note e annuncia di voler fare tutto il possibile per far emergere la verità.

L’uso del taser al centro della polemica

Il punto più controverso della vicenda è l’utilizzo del taser da parte degli agenti. L’episodio riaccende il dibattito sull’appropriatezza di questo strumento nei confronti di persone con fragilità psichiche o comportamenti alterati. Secondo quanto riportato, Riccardo era già stato sottoposto in passato a TSO.

Salvini: “Il taser salva vite, non è un gioco”

Sulla vicenda è intervenuto anche il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che ha difeso l’operato delle forze dell’ordine: “Il taser non si usa per gioco, ma per salvare vite e prevenire reati. Se vogliamo mettere in discussione le forze dell’ordine, allora sciogliamole e viviamo nell’anarchia. Altrimenti andiamo avanti con strumenti che garantiscono più sicurezza, che è necessaria”.

Le indagini in corso sulla morte di Riccardo

Nel frattempo, si attende l’apertura di un’indagine giudiziaria per chiarire le circostanze della morte. Non si esclude la possibilità che venga disposta un’autopsia e ulteriori accertamenti medico-legali. La famiglia chiede verità e giustizia, auspicando che siano accertate eventuali responsabilità.

Il nodo dei trattamenti sanitari obbligatori

La vicenda mette nuovamente in luce le difficoltà nel gestire persone affette da disturbi psichiatrici in assenza di collaborazione. Il padre di Riccardo ha ricordato che in passato era già stato disposto un TSO, ma quel giorno si è scelto un intervento di polizia conclusosi tragicamente.

Il dibattito sull’uso del taser in Italia

L’utilizzo del taser da parte delle forze dell’ordine è autorizzato in Italia, ma resta oggetto di critiche da parte di numerose associazioni per i diritti civili, che lo considerano potenzialmente pericoloso, soprattutto su soggetti vulnerabili. La morte di Riccardo Zappone potrebbe rilanciare la discussione a livello istituzionale.

Le prossime mosse della famiglia Zappone

Andrea Zappone ha dichiarato che farà tutto il possibile per conoscere la verità: “Non voglio vendetta, voglio sapere cosa è successo a mio figlio”. La sua battaglia si preannuncia lunga, ma motivata da un forte desiderio di giustizia per Riccardo.


Tag:
Riccardo Zappone, Pescara, morte taser, Andrea Zappone, Matteo Salvini, forze dell’ordine, TSO, cronaca, taser polizia, diritti civili

Fonti:
Fanpage.it
[Agenzie stampa locali]


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