Maria Rosaria Boccia, imprenditrice ed ex compagna dell’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, rischia di essere rinviata a giudizio a Roma. La Procura capitolina ha infatti notificato alla donna l’atto di conclusione delle indagini preliminari, passo che solitamente precede la richiesta di processo. Le accuse che pendono su di lei sono numerose e gravi: stalking, lesioni personali aggravate, interferenze illecite nella vita privata, diffamazione e false dichiarazioni in atti pubblici.
Un controllo ossessivo sulla vita di Sangiuliano
Secondo l’impianto accusatorio ricostruito dai magistrati, Boccia avrebbe messo in atto una serie di condotte persecutorie e invasive, sia durante che dopo la fine della relazione extraconiugale con Sangiuliano. Gli atti d’indagine parlano di un controllo ossessivo e pervasivo sulla vita dell’ex ministro, tale da causargli grave stress psicologico, notevole dimagrimento, pensieri suicidi e la necessità di modificare drasticamente le sue abitudini, compromettendo anche la sua immagine pubblica e portandolo, infine, alle dimissioni dalla carica istituzionale.
Tra le pratiche più invasive contestate a Boccia vi sarebbero anche le pressanti richieste di accedere al cellulare personale di Sangiuliano, utilizzato anche per comunicazioni istituzionali, con la richiesta di password, sblocco delle app o accessi da remoto. Inoltre, la donna gli avrebbe imposto di non indossare più la fede nuziale, arrivando a sottrargliela.
Umiliazioni e vessazioni: il racconto inquietante
Tra gli episodi più scioccanti contenuti negli atti, emerge il racconto dell’ex ministro costretto a espletare i propri bisogni fisiologici con la porta aperta, in segno di pieno controllo. I pm riportano anche che Boccia, durante un litigio a Sanremo nella notte tra il 16 e il 17 luglio, avrebbe colpito Sangiuliano alla testa, provocandogli lesioni.
Ancora più inquietanti sono i passaggi in cui si ipotizza che Boccia abbia effettuato accessi da remoto per spiare Sangiuliano e la moglie tramite videochiamate, registrando litigi privati per ottenere informazioni riservate. In un’occasione, avrebbe persino preteso di restare collegata telefonicamente mentre lui confessava alla moglie il tradimento, per ascoltare tutto in diretta.
Finzioni, bugie e falsi malesseri
Tra le altre accuse, anche la messa in scena di una finta gravidanza: l’8 agosto, Boccia avrebbe fatto credere a Sangiuliano di avere un malore legato alla gestazione e di essersi recata al Policlinico Gemelli di Roma. Dagli accertamenti, tuttavia, è emerso che non vi sarebbe stata alcuna visita medica né gravidanza in corso.
I pm sottolineano come la donna obbligasse l’ex compagno a dormire fuori casa in un B&B, scegliendogli l’alimentazione e imponendogli di mentire alla moglie dicendole di essere in viaggio a Napoli.
Verso il rinvio a giudizio
La Procura di Roma ritiene le accuse sufficientemente gravi da procedere verso la richiesta di rinvio a giudizio per Maria Rosaria Boccia. Resta ora da attendere se il giudice per l’udienza preliminare confermerà l’avvio del processo, ma quanto emerso fino ad ora delinea un quadro complesso e inquietante, fatto di relazioni tossiche, presunti abusi psicologici e una lunga serie di umiliazioni sistematiche.