📍 Luogo: Reggio Emilia
Elly Schlein ha concluso la Festa nazionale dell’Unità a Reggio Emilia con un messaggio forte di sfida e speranza. Dal palco, davanti a militanti e simpatizzanti del Partito Democratico, la segretaria ha lanciato un appello all’unità: “Non vi faremo più il favore di dividerci. Uniti e compatti vi batteremo, prima alle regionali e poi alle elezioni politiche”. Un invito che diventa strategia, nel cuore di una campagna elettorale che si preannuncia dura.
Ottant’anni di Feste: memoria, militanza, democrazia
Schlein ha ricordato che questi eventi — le Feste dell’Unità — non sono solo momenti simbolici, ma presidi di vita democratica. “Ottant’anni di Feste dell’Unità, ottant’anni di militanza, di tavolate, di dibattiti e musica. Non c’è niente di paragonabile al mondo”, ha detto.
Queste feste, nate nel Dopoguerra, hanno accompagnato la crescita della democrazia italiana, con discussioni pubbliche, condivisione, musica popolare, scontri politici ma anche solidarietà. Oggi Schlein le presenta come un baluardo contro la frammentazione politica e contro un modo di fare politica centrato sulle figure e non sui valori comuni.

PD plurale: inclusione contro personalismi
Schlein ha insistito sul concetto di pluralità interna al PD: mantenere un partito inclusivo e partecipato, anche in un contesto in cui è facile che prevalgano logiche leaderistiche. “È un pezzo della nostra sfida tenere insieme una forza plurale. Teniamocela stretta in mezzo a tutti questi partiti personali. Abbiamo perseguito con tenacia l’obiettivo dell’unità, costruendo un’alleanza di centrosinistra in tutte le Regioni al voto. Non accadeva da vent’anni”, ha affermato.
Questo richiamo è volto sia agli attivisti e ai dirigenti del PD, sia agli alleati: sottolinea che senza coesione interna non è possibile competere efficacemente con una destra presentata come già compatta e “unita da valori comuni”.
L’attacco alla destra e la visione opposta
Non è mancato l’affondo: Schlein ha accusato il governo Meloni di adottare una retorica basata sul cercare “nemici”, sulla divisione costante, con troppe promesse e poche responsabilità. “La destra cerca sempre un capro espiatorio, un nemico al giorno. Sono al governo da tre anni ma non si assumono responsabilità, coprendo così la mancanza di risposte ai cittadini”, ha detto.
Nel suo discorso c’è anche una parte internazionale: critica alla politica estera del governo, in particolare nei confronti della gestione del conflitto in Medio Oriente, con richieste di cessate il fuoco, di liberazione degli ostaggi, di sanzioni. Per Schlein, la coerenza etica e politica esterna è parte integrante dell’identità del centrosinistra.

Replica di Giorgia Meloni: “Ossessione di batterci”
La risposta non si è fatta attendere: Giorgia Meloni ha replicato via social con nettezza: “Vi unisce solo l’ossessione di batterci”. Con questa frase, la premier intende ribaltare la critica, mettendo in evidenza che, secondo lei, l’unità del PD non nasce tanto da un progetto politico condiviso quanto dalla volontà di contrapposizione con il suo governo.
Questo scambio di messaggi è emblematico della polarizzazione crescente: non solo confronto politico, ma scontro identitario tra chi reclama unità, valori, democrazia, e chi risponde che dietro queste parole ci sarebbe solo la strategia di contrasto.
Le sfide del centrosinistra: unità, concretezza, visibilità
Schlein ha identificato tre grandi sfide per il PD e il centrosinistra in questa fase:
- Unità interna e alleanze coerenti — tenere insieme le diverse anime politiche, movimenti civici, esponenti locali, che potrebbero avere visioni differenti su come affrontare emergenze territoriali, sociale, economia.
- Programmi concreti — l’unità per Schlein deve tradursi in proposte chiare: lavoro, salute, istruzione, ambiente, diritti. Le Feste dell’Unità, per lei, non sono solo spettacolo ma devono riflettersi in agenda politica.
- Presidio democratico e cultura politica — difesa delle istituzioni, della democrazia, contro derive autoritarie, contro l’uso della politica come teatro dello scontro, ma come servizio pubblico.

L’elemento simbolico della Festa dell’Unità
Un punto centrale è il valore simbolico della Festa: non una mera riproposizione rituale, ma luogo di discussione, partecipazione, militanza. Schlein l’ha definita “avamposto e presidio di democrazia”.
Ritornano i riferimenti storici: la nascita dopo la guerra, il ruolo delle feste popolari come momenti di aggregazione sociale, non solo politica. In un’Italia oggi segnata da individualismo e polarizzazione, Schlein invita il PD e il centrosinistra a ritornare alla dimensione collettiva, comunitaria della politica.
Implicazioni elettorali
- Le elezioni regionali e le politiche alle porte diventano terreno in cui il PD cerca di difendersi non solo sui programmi ma sull’immagine: chi è visibile, chi parla dei valori, chi convince sul campo.
- Meloni è percepita come rivale forte; presentarsi divisi può essere fatale in territori dove ogni punto di consenso conta.
- Il centrosinistra, se riuscirà a comunicare un messaggio unificato, può aumentare il suo appeal verso elettori moderati e indecisi, specie in regioni dove la destra ha guadagnato terreno.
Al termine della Festa dell’Unità, Elly Schlein ha lasciato un messaggio chiaro: non più spazio per divisioni interne, non più tempo per frammentazioni, “uniti e compatti batteremo la destra”.
Il PD deve ora tradurre questo slogan in fatti: alleanze solide, proposte concrete, coinvolgimento della società civile.
Meloni replica che dietro l’unità ci sia ossessione per batterla: è il confronto che segna la fase politica attuale, fatta non solo di discorsi su regionali e politiche, ma della capacità di costruire consenso con visione, valori e concretezza.