📍 Luogo: Marano di Napoli
Il Consiglio dei Ministri ha disposto lo scioglimento del Comune di Marano di Napoli per infiltrazioni camorristiche. È la quinta volta che accade nella storia della città, un record negativo che pesa come un macigno sulla vita politica e civile del territorio. La decisione, maturata dopo mesi di verifiche da parte della Commissione d’accesso nominata dalla Prefettura, segna l’ennesima cesura amministrativa e richiama l’urgenza di un rinnovamento radicale.
Le indagini e le relazioni della Commissione
Alla base del provvedimento ci sono le risultanze di un’ampia indagine che ha documentato condizionamenti da parte di clan locali negli appalti pubblici, nella gestione dei servizi e persino nella selezione di alcuni funzionari. La Commissione d’accesso, insediata nella primavera 2025, ha raccolto elementi significativi che hanno portato alla conclusione di una penetrazione criminale pervasiva e costante.
Il peso della camorra a Marano
Marano è un territorio storicamente complesso, collocato nell’area nord di Napoli e segnato dalla presenza radicata dei clan. Negli anni, diverse amministrazioni comunali sono state travolte da inchieste e commissariamenti. La camorra, in particolare le famiglie legate al cartello dei Polverino, avrebbe inciso pesantemente sulla vita amministrativa, approfittando delle fragilità politiche e delle divisioni interne.
La quinta volta
Lo scioglimento appena deliberato dal governo è il quinto nella storia del Comune. Una sequenza impressionante, che conferma quanto il tessuto istituzionale della città sia fragile di fronte alle pressioni criminali. Ogni tentativo di ricostruzione democratica è stato sistematicamente minato da infiltrazioni e collusioni, con conseguenze devastanti per la fiducia dei cittadini.
La reazione della politica nazionale
La decisione ha immediatamente suscitato reazioni. Il Ministro dell’Interno ha parlato di «provvedimento necessario a difesa della legalità e della comunità», sottolineando la determinazione dello Stato a non lasciare spazi alla criminalità organizzata. Le opposizioni denunciano invece il fallimento della classe politica locale, incapace di garantire continuità amministrativa e trasparenza.
La Prefettura assume il controllo
Con lo scioglimento, la gestione dell’Ente viene affidata a una Commissione straordinaria composta da tre funzionari prefettizi che guideranno il Comune per i prossimi 18 mesi, con la possibilità di proroga. Saranno loro a garantire l’ordinaria amministrazione e a predisporre i presupposti per un ritorno alle urne, in un clima che dovrà essere ripulito dalle interferenze criminali.
Il dramma dei cittadini
Per i cittadini di Marano, lo scioglimento del Comune significa ancora una volta interruzione del percorso democratico. Le promesse di sviluppo, i progetti avviati, i piani sociali e urbanistici restano sospesi. L’incertezza si mescola alla rabbia di chi vede la propria città incapace di emanciparsi da un destino segnato. «Siamo ostaggi della camorra e di una politica debole», commenta un residente.
Un record negativo
Cinque scioglimenti per camorra sono un record nazionale. Nessun altro Comune italiano può contare un primato tanto drammatico. Ciò conferma quanto radicato e pervasivo sia il sistema criminale sul territorio e quanto complesso sia costruire anticorpi solidi.
Le sfide del futuro
Il commissariamento apre ora un percorso difficile. La Commissione dovrà affrontare le emergenze quotidiane – dalla manutenzione cittadina ai servizi essenziali – e al tempo stesso ripristinare fiducia e legalità. Una sfida che non si esaurirà nei prossimi mesi, ma che rappresenta il vero banco di prova per il futuro di Marano.
Le domande dei cittadini
Tra i cittadini circolano domande amare: perché non si riesce mai a spezzare questo ciclo? Quali sono le responsabilità della classe politica? E come si può garantire un vero rinnovamento quando il tessuto sociale sembra permeato da interessi criminali? L’inchiesta aperta dalla Procura chiarirà eventuali responsabilità personali, ma il problema appare molto più strutturale.
Il segnale dello Stato
Lo scioglimento del Comune di Marano rappresenta, ancora una volta, un segnale dello Stato: la camorra non deve avere spazio nelle istituzioni. Ma il segnale da solo non basta: servono investimenti, controlli serrati e soprattutto una nuova classe dirigente, capace di restituire dignità a un territorio che merita futuro e legalità.