📍 Luogo: Roma
Anastasia Trofimova morta a Roma: dalla Siberia a Malta per imparare l’inglese, fino all’incontro con un uomo violento e alla tragica fine a Villa Pamphili.
Aveva lasciato la Siberia per cercare una nuova vita in Europa, ma il viaggio di Anastasia Trofimova si è concluso tragicamente a Roma. Il suo corpo è stato ritrovato tra i rovi di Villa Pamphili, accanto a quello della sua bambina. Una storia di sogni spezzati, bugie e violenza.
Dalla Siberia a Malta
Anastasia era nata a Omsk, in Russia, il 21 settembre 1996. Nel 2023, decise di lasciare la sua città natale, nel cuore della Siberia, per trasferirsi a Malta. L’obiettivo era imparare l’inglese e crearsi un futuro in Europa. Ma il destino aveva altri piani.
L’incontro con Francis Kaufmann
Non è chiaro quando Anastasia conobbe Francis Kaufmann, un uomo che si faceva chiamare Rexal Ford, viveva di identità false e si spacciava per un produttore cinematografico. Dietro la maschera, però, si celava un uomo con alle spalle denunce e condanne per violenza. Da quell’incontro, per Anastasia, iniziò una spirale discendente.
La nascita della bambina
Nel giugno del 2024, a Malta, nasce Andromeda Ford, figlia registrata da Kaufmann con un nome fittizio. L’uomo avviò le pratiche per darle la cittadinanza americana. Insieme, i tre iniziarono un viaggio che li avrebbe portati fino a Roma, dormendo in una tenda a Villa Pamphili, mentre Kaufmann si presentava come regista in cerca di contatti.
I litigi e i segnali ignorati
Più volte fermato dalla polizia per liti violente in strada con Anastasia, Kaufmann continuava a raccontare bugie. Lei era priva di documenti e veniva presentata come moglie. Nessuno è riuscito a intervenire in tempo. L’ultima volta che l’uomo fu fermato, Anastasia era già morta.
Il ritrovamento del corpo
Il corpo di Anastasia è stato scoperto tra i rovi di Villa Pamphili, abbandonato come un rifiuto. Accanto a lei la figlia, ancora viva, ma per poche ore: anche la piccola è morta poco dopo, lasciando un’intera città sconvolta.
Il riconoscimento della madre
A riconoscere Anastasia è stata la madre, Tatiana Zemliakova, che ha contattato la trasmissione “Chi l’ha visto?”. Ha riconosciuto i tatuaggi della figlia e ha confermato con certezza la sua identità. Il loro ultimo contatto risale al 2 giugno, tramite email: Anastasia le scriveva dei problemi con il compagno e della speranza di poterli risolvere.
Una tragedia che si poteva evitare
La morte di Anastasia Trofimova e della sua bambina pone interrogativi sulle mancanze istituzionali, sui segnali trascurati, e sulla pericolosità dell’uomo che l’ha condotta verso la morte. Una storia che merita giustizia e che non può essere dimenticata.