Campi Flegrei INGV

Campi Flegrei, l’INGV: “Suolo sollevato di 1,5 metri e sismicità in aumento”

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Written by Redazione

20 Maggio 2025

📍 Luogo: Pozzuoli

Campi Flegrei sempre più instabili: l’Osservatorio Vesuviano segnala un sollevamento del suolo di 1,5 metri, terremoti frequenti e gas pericolosi come la CO₂.

Il vulcano dei Campi Flegrei continua a dare segnali preoccupanti. A lanciare l’allarme è Mauro Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV, intervenuto oggi in audizione alla Commissione Ambiente del Senato. Il quadro che emerge dalle analisi scientifiche è chiaro: la caldera più estesa e insidiosa d’Europa è attiva e in continua evoluzione, con fenomeni in accelerazione che richiedono attenzione e preparazione.

Suolo sollevato di 1,5 metri a Pozzuoli

Dal 2005 a oggi, il suolo nell’area centrale di Pozzuoli, in particolare nella zona del Rione Terra, si è sollevato di quasi un metro e mezzo. La media attuale di sollevamento è di 1,5 centimetri al mese. Un dato che fotografa una deformazione in crescita costante, e che rappresenta uno dei segnali più evidenti della risalita di energia dal sottosuolo.

Sismicità crescente: la scossa di magnitudo 4.6

A destare particolare preoccupazione è anche la sismicità dell’area flegrea, in continua evoluzione. Le scosse si concentrano in zone densamente abitate: Bagnoli, Agnano, Monte Nuovo, Golfo di Pozzuoli e Bacoli. Il 20 maggio 2024 si è registrata la scossa più forte degli ultimi anni: magnitudo 4.6. Sebbene superficiali, questi eventi possono avere conseguenze rilevanti, soprattutto in contesti urbanizzati e vulnerabili.

Il sindaco di Pozzuoli invita a stare all’aperto

In seguito ai recenti episodi sismici, il sindaco di Pozzuoli ha invitato la cittadinanza a restare in luoghi aperti in caso di nuove scosse, confermando la massima allerta per la protezione civile locale. L’amministrazione sta valutando nuove misure preventive e piani di evacuazione aggiornati.

Alla Solfatara temperatura record di 350 gradi

Tra i fenomeni più estremi rilevati dall’INGV figura l’attività della Solfatara, uno dei punti più attivi della caldera dei Campi Flegrei. Qui la temperatura superficiale ha raggiunto i 168 gradi, ma il sistema idrotermale sotterraneo ha toccato i 350 gradi. Valori altissimi, che evidenziano un’intensa attività geotermica.

Emissioni di CO₂: 5.000 tonnellate al giorno

Sempre nell’area tra Solfatara e Pisciarelli, si registra un flusso continuo di anidride carbonica, stimato in circa 5.000 tonnellate al giorno. Le emissioni raggiungono anche il mare e sono sotto costante monitoraggio. La CO₂ può accumularsi in luoghi chiusi o poco ventilati, creando gravi rischi per la salute umana.

Campagna di monitoraggio intensificata

Stiamo conducendo una fitta campagna di indagini per comprendere meglio la dinamica vulcanica e tutelare la sicurezza della popolazione”, ha spiegato Mauro Di Vito. Gli esperti stanno intensificando i controlli anche con nuove strumentazioni sottomarine e sistemi satellitari per il monitoraggio del suolo.

Il vulcano è vivo: serve pianificazione

La conclusione dell’INGV è netta, il vulcano dei Campi Flegrei è vivo e i suoi segnali non possono essere ignorati. Il rischio non è più solo teorico ma concreto e crescente, e richiede una risposta immediata in termini di pianificazione urbana, prevenzione e informazione ai cittadini. La protezione civile e le autorità locali restano in stato di allerta.

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