De Luca mondo si è abituato alla morte

Vincenzo De Luca shock: “Il mondo si è abituato alla morte. Siamo tornati allo stato di natura”

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Written by Redazione

20 Giugno 2025

De Luca: “Il mondo si è abituato alla morte, come se Auschwitz fosse tornata”. Dure parole contro l’Occidente, Israele, Gaza e la crisi della civiltà.

Dichiarazioni forti e controcorrente quelle del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che nel corso della sua consueta diretta su Facebook ha lanciato un durissimo attacco al mondo occidentale e alla passività globale davanti alla violenza. Parole che scuotono le coscienze e che toccano temi delicati come Gaza, Auschwitz e i valori della civiltà umana.

“Siamo assuefatti alla morte: Auschwitz oggi non farebbe scalpore”

“Il clima nel nostro paese e nel mondo è di drammatica passività”, ha affermato De Luca. “Il risultato di questi anni di guerre è che il mondo si è abituato alla violenza e alla morte. Se qualcuno aprisse oggi dei campi di concentramento come quelli di Auschwitz, probabilmente non ci sarebbe alcuna reazione”.

Il paragone con Gaza e i bambini come ad Auschwitz

De Luca ha poi puntato l’attenzione sulla situazione umanitaria nella Striscia di Gaza: “Ogni giorno muoiono tra le 25 e le 70 persone, di fame, di sete o colpite dai mitra mentre cercano un sacco di farina. Non fa più notizia. Io non ce la faccio più a vedere i bimbi di Gaza come i bimbi di Auschwitz”.

La perdita degli anticorpi morali

Per il governatore campano, stiamo assistendo a un crollo della coscienza civile: “Gli anticorpi che la civiltà aveva costruito nel tempo sono andati persi. Siamo ormai narcotizzati dalle immagini della violenza”.

De Luca contro la civiltà occidentale

“Nessuno si permetta più di parlare di civiltà occidentale. Nessuno parli più di democrazia e diritto, non siamo più degni di parlarne”. Un’accusa che suona come una condanna totale verso l’attuale stato della politica e della società occidentale.

“Siamo tornati allo stato di natura”

De Luca ha proseguito con una riflessione antropologica: “Siamo tornati allo stato di natura, quando eravamo animali che si confrontavano solo sulla base della forza. Non esistono più regole, leggi, valori umani. Chi ha la forza decide e nessuno lo ferma”.

L’attacco al cancelliere tedesco Merz

Nel suo discorso, De Luca ha riservato parole sprezzanti per il cancelliere tedesco Merz, definendolo “lo spilungone con il nido di quaglia tra i capelli”. Ha criticato le sue dichiarazioni secondo cui Israele avrebbe diritto a esercitare una “vendetta storica” per l’Olocausto: “Chi ha sterminato 6 milioni di ebrei non sono stati i palestinesi o gli iraniani, ma i nazisti tedeschi e i fascisti italiani”.

Parole destinate a far discutere

Il discorso di De Luca ha immediatamente suscitato reazioni e polemiche. In un momento storico segnato da guerre e crisi internazionali, le sue parole arrivano come una provocazione dura e senza filtri, che potrebbe riaccendere il dibattito sui limiti morali e politici dell’Occidente.

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