Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede
Starebbe lavorando a una norma che consenta ai magistrati di rivalutare le scarcerazioni già disposte dei boss mafiosi per l’emergenza Coronavirus nelle carceri.
Secondo indiscrezioni provenienti dallo stesso ministero della Giustizia, Bonafede avrebbe spiegato che “la situazione sanitaria” del Paese “è cambiata” e per cui ci sono le condizioni per riportare in cella molti esponenti della criminalità organizzata.
I detenuti per reati legati alla criminalità organizzata usciti di cella sono 376. In totale, secondo i dati riportati dal Corriere della Sera, rappresentano meno del 13% del totale delle persone spedite agli arresti domiciliari per via dell’emergenza Covid.
Bonafede, ‘Emergenza finita, boss tornino in carcere’ “Passata l’emergenza sanitaria” per molti soggetti ci sono le condizioni per tornare in cella. Sarà uno specifico gruppo di lavoro ad esaminare i singoli casi per stilare una lista di persone che potranno considerare conclusa la propria esperienza fuori dalla cella. Servirà poi un decreto per rinviare le decisioni assunte dai tribunali di sorveglianza.
I pezzi da 90 della criminalità organizzata che hanno lasciato la cella
Stando ai numeri a disposizione, tanti i detenuti che sono usciti di cella per l’emergenza coronavirus. Questi si trovano ai domiciliari o sono stati affidati ai servizi sociali. Non è stato scarcerato un esercito di boss, molte delle persone trasferite ai domiciliari sono ancora in attesa di giudizio. Il problema è che hanno lasciato il carcere nomi pesanti, con accuse pesanti a carico, con crimini accertati pesanti. Tre nomi su tutti sono quelli di il camorrista Pasquale Zagaria, il mafioso Francesco Bonura e lo’ndranghetista Vincenzo Iannazzo.
L’iniziativa di Bonafede
Dopo le polemiche che lo hanno travolto, Bonafede ha deciso di prendere in mano le redini della situazione riaprendo le porte delle carceri italiani non appena sarà possibile.(NewsMondo)
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