La ristorazione in crisi è uno dei tanti effetti lasciati dall'emergenza Coronavirus, complice una gestione da parte di governo e regioni che sta scontentando gli imprenditori. Tra chiusure già avvenute, attività sull'orlo del fallimento e nuove proteste all'orizzonte.

Ristorazione in crisi, la testimonianza

La figlia del Presidente è una pizzeria del centro storico di Napoli, sita in via del Grande Archivio, molto nota e di successo. Ma, come raccontato dalla titolare Maria Cacialli in un'intervista a "Napoli Today", che sta attraversando una grave crisi economica. La proprietaria della pizzeria ha dichiarato: "Il nostro settore resta chiuso e in ginocchio ormai, come si suol dire, ci troviamo ai piedi di Ponzio Pilato. Alle istituzioni chiediamo soltanto di lavorare ovviamente rispettando tutte le normative vigenti". Il focus dell'intervista si sposta sull'aspetto economico: "Il ristorante è chiuso da un anno e continuo a pagare tasse acqua luce gas e il propietario da qualche mese ha accettato di dimezzare l'affitto, ma fino a poco fa ho pagato normalmente".

Attività vicine al fallimento

Nelle parole della proprietaria della pizzeria sembra di sentire le voci di tutti gli imprenditori nell'ambito della ristorazione, alle prese con gli stessi problemi e la stessa crisi economica. I ristori, di cui tanto si è parlato, non bastano a contenere il dramma finanziario: "E' catastrofico adesso. Parlo per me. Non ho più fondi e non so dove attingere. Abbiamo avuto qualche ristoro ma che sete ci ha tolto?!" dichiara la proprietaria della pizzeria sita nel centro storico di Napoli. Che si unirà alla manifestazione prevista a Roma: "Domani (oggi, ndr) andrò a Roma insieme ai miei colleghi e farò di tutto per far sentire la mia voce.che sarà quella di tutti: vogliamo solo lavorare. Sto pensando anche di andare via se le cose continuano così, non so dove ma sicuramente in un posto migliore, dove chi governa protegge le categorie" ha aggiunto Maria Cacialli. La speranza resta quella di vivere un'estate di normalità, all'insegna della ripresa economica: "Nei mesi estivi ci auguriamo di poter lavorare in grazia di Dio e che non ci chiudano più, altrimenti almeno io non potrò aprire mai più. Sarò costretta non le dico ad un gesto estremo perchè lo stato ci ha portato veramente sull'orlo di una crisi emotiva molto grave, ma poco ci manca. Ci hanno fatto diventare rifiuti organici. Io mi sento così demotivata e senza forze". Leggi anche: Fateci lavorare, vogliamo solo lavorare; proteste e strade bloccate nel Casertano Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo      
 
   
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