Guerra in Ucraina, Putin propone a Zelensky un incontro diretto a Istanbul il 15 maggio: Kiev pronta a negoziare, ma chiede un cessate il fuoco duraturo
Dopo 1.174 giorni di guerra, l’Ucraina torna al centro del dibattito internazionale per una possibile svolta diplomatica. Il presidente russo Vladimir Putin propone un incontro diretto con Volodymyr Zelensky il 15 maggio a Istanbul, nel tentativo di avviare nuovi negoziati di pace. Kiev apre alla proposta, ma chiede un cessate il fuoco completo e duraturo. Nel frattempo, l’Unione europea annuncia una nuova task force congiunta per l’integrazione industriale nel settore della Difesa.
Putin propone i negoziati, Kiev risponde: “Aspetterò in Turchia”
Dopo la fine della tregua di 72 ore indetta da Mosca per commemorare la fine della Seconda Guerra Mondiale, sono ripresi i raid russi sul territorio ucraino. Ma con essi è arrivata anche una nuova proposta: Vladimir Putin ha lanciato l’idea di un incontro diretto con Zelensky a Istanbul, il 15 maggio. Il presidente ucraino ha risposto pubblicamente: “Attendiamo un cessate il fuoco completo e duraturo. E aspetterò Putin in Turchia. Spero che questa volta i russi non cerchino scuse”.
Task force Ue-Ucraina per la Difesa
Sul fronte europeo, l’Unione ha annunciato la creazione di una task force interistituzionale con Kiev per favorire lo sviluppo congiunto di progetti industriali nel settore militare. La portavoce per gli Affari esteri della Commissione UE, Anitta Hipper, ha ribadito che “un cessate il fuoco è urgentemente necessario per aprire la strada ai colloqui di pace”.
Il ruolo della diplomazia internazionale
Anche gli Stati Uniti, per voce dell’inviato speciale Keith Kellog, spingono per un “cessate il fuoco incondizionato di almeno 30 giorni” prima di aprire a negoziati più ampi. Donald Trump, intervenendo sul tema, ha invitato l’Ucraina ad accettare il tavolo negoziale proposto a Istanbul, sottolineando che è tempo di verificare “se un accordo è possibile”.
La posizione di Erdogan e della Cina
Il presidente turco Erdogan si è detto pronto a ospitare il summit e facilitare i colloqui. Da Pechino, il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian ha auspicato la firma di “un accordo di pace vincolante, accettabile per tutte le parti coinvolte”, manifestando sostegno al dialogo multilaterale.
L’Ucraina rilancia: “Pronti a qualsiasi forma di negoziato”
Andriy Yermak, capo dell’ufficio presidenziale ucraino, ha confermato la disponibilità del governo di Kiev a negoziare: “Non daremo alla Russia scuse per accusarci di sabotare il processo di pace. Siamo pronti a qualsiasi forma di trattativa”.
L’Ue: “Serve volontà anche da parte della Russia”
L’Alta rappresentante dell’Ue per la politica estera, Kaja Kallas, ha ammonito: “Per fare la pace bisogna essere in due. L’Ucraina ha già accettato un cessate il fuoco, ma la Russia ha continuato a giocare. E oggi continua a farlo”. Un monito che richiama alla responsabilità anche il Cremlino.
Nuovi attacchi russi dopo la tregua
Nonostante le aperture diplomatiche, la situazione sul campo resta grave. L’Ucraina ha denunciato 108 droni russi lanciati durante la notte. La tregua temporanea è già stata infranta, e gli attacchi hanno ripreso vigore su più fronti.
Mentre la guerra in Ucraina prosegue, il prossimo 15 maggio potrebbe rappresentare un punto di svolta. L’eventuale incontro a Istanbul tra Putin e Zelensky potrebbe riaprire il canale del dialogo. Ma il clima resta incerto: tutto dipende dalla reale volontà delle parti di mettere fine a un conflitto che ha già causato centinaia di migliaia di vittime e uno dei più drammatici esodi della storia recente.