Il Pd propone di modificare la legge elettorale in Campania: si chiede di ridurre i tempi delle dimissioni per i sindaci candidati
Una proposta che rischia di restare isolata ma che accende il dibattito in vista delle Regionali 2025: il Partito Democratico campano punta a modificare la legge elettorale regionale, varata solo pochi mesi fa, per agevolare la candidatura dei sindaci. Obiettivo: ridurre l’obbligo di dimissioni a 20 giorni prima della presentazione delle liste.
La proposta del Partito Democratico
Il gruppo consiliare del Pd in Consiglio Regionale ha annunciato l’intenzione di proporre una modifica normativa, con una seduta straordinaria prevista per il 23 maggio. La richiesta centrale riguarda l’attuale legge elettorale della Campania approvata a novembre 2023, che impone ai sindaci la decadenza immediata se intendono candidarsi.
Dimissioni a 20 giorni: la chiave della modifica
Il Pd vuole introdurre una soglia temporale più flessibile, fissando a 20 giorni dalla presentazione delle liste il limite entro cui i primi cittadini dovrebbero dimettersi per candidarsi. Una norma pensata per evitare che sindaci popolari e amministratori locali siano penalizzati rispetto ad altri candidati.
Lo scoglio della maggioranza
La proposta si scontra però con l’ostilità del resto della maggioranza, composta in larga parte da partiti minori che già a novembre avevano accettato una soglia di sbarramento al 2,5% solo a patto di contenere l’ascesa di candidati forti come i sindaci. In mancanza dei voti necessari, il Pd rischia l’isolamento in Consiglio.
Uno scenario ancora aperto
Per ora, l’iniziativa resta in fase embrionale, e molto dipenderà dagli sviluppi dei prossimi giorni. Senza un’intesa più larga, la seduta del 23 maggio potrebbe trasformarsi in un semplice confronto politico, senza l’effetto pratico di una modifica legislativa.
Le Regionali 2025 sullo sfondo
La mossa del Pd arriva in un clima politico sempre più proiettato verso le elezioni regionali del 2025, dove la leadership di Vincenzo De Luca e la composizione delle liste saranno determinanti. Agevolare l’accesso dei sindaci alla competizione potrebbe alterare gli equilibri in campo.
