Vincenzo De Luca limite mandati

De Luca attacca il limite dei mandati: “Così si toglie la parola ai cittadini, la democrazia è a fine corsa”

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Written by Redazione

19 Maggio 2025

📍 Luogo: Campania

Vincenzo De Luca contesta il limite dei mandati per i governatori: “Si toglie il diritto di voto ai cittadini, mentre deputati e ministri non hanno vincoli”.

Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, ha lanciato un duro attacco al limite del doppio mandato per i governatori regionali, durante un intervento pubblico a Venezia. Ospite del presidente del Veneto Luca Zaia, che ha definito “collega di sofferenza”, De Luca ha definito l’attuale democrazia “a fine corsa” e ha parlato di “anime morte” riferendosi al Parlamento. Il suo intervento si inserisce nel contesto del dibattito nazionale sulle riforme istituzionali e sul ruolo delle Regioni.


De Luca: “Anime morte in Parlamento, nessun vincolo tranne che per i governatori”

De Luca ha criticato con forza il fatto che solo i presidenti di Regione siano sottoposti a un limite di due mandati: “Non c’è alcun vincolo per deputati, senatori, ministri, sottosegretari, Presidente del Consiglio o della Repubblica. Solo chi è eletto direttamente dai cittadini viene bloccato”. Ha definito la situazione una “strategia per togliere la parola ai cittadini” e ha attaccato la classe politica nazionale per “ignoranza totale dei processi regionali”.


“La democrazia è arrivata a fine corsa”

Secondo De Luca, il problema va inquadrato nel contesto più ampio della crisi globale della democrazia: “Non esistono più separazione dei poteri e suffragio universale. Siamo tornati al voto di ceto dell’Ottocento. Le democrazie non decidono più nulla, sono più deboli delle autocrazie”. Un’affermazione forte, che inserisce il dibattito regionale in una riflessione più ampia sulla tenuta del sistema democratico italiano.


La gestione dell’emergenza Covid come esempio

De Luca ha anche rivendicato il ruolo delle Regioni nella gestione delle emergenze: “Immaginate se l’emergenza Covid fosse stata affidata a Roma: sarebbe stata un’ecatombe”. Ha sottolineato che alcune competenze, come sanità, coesione territoriale e sviluppo, devono restare decentrate nei territori per garantire efficienza e responsabilità diretta.


Contro la Consulta: “Scelta irresponsabile”

Rispondendo a una domanda sulla decisione della Corte Costituzionale che ha confermato l’impossibilità del terzo mandato, De Luca ha parlato di “una scelta irresponsabile” che rischia di distruggere anni di lavoro nelle Regioni. “Chi ripartirà da zero con fondi di coesione, sanità e sviluppo sarà costretto a rivedere tutto, con gravi danni per i territori”, ha dichiarato.


Una regola “inutile e ipocrita”

Alla giustificazione secondo cui il limite servirebbe a evitare concentrazioni di potere, De Luca ha risposto seccamente: “Un’idiozia. Il Presidente della Repubblica ha cento volte più potere, e nessuno lo limita. Solo i governatori, che sono scelti dai cittadini, vengono ostacolati. È un attacco diretto a chi ha un rapporto reale con il territorio”.


“Difenderò il lavoro fatto, la Campania oggi è rispettata”

Alla domanda se si candiderà comunque alle prossime elezioni regionali, De Luca non ha dato una risposta esplicita, ma ha dichiarato: “Impedirò che venga distrutto il lavoro fatto. Quando abbiamo iniziato, la Campania era una vergogna nazionale. Oggi siamo rispettati, e voglio che questo rispetto non venga perso”.


“Serve un’anima per la democrazia”

De Luca ha concluso con un appello a ripensare le istituzioni: “Se togliamo ai cittadini il diritto di scegliere, non c’è futuro per la democrazia. Il decentramento dei poteri può ridare anima e popolo alle istituzioni democratiche. Ma senza partecipazione, senza responsabilità e senza rappresentanza vera, la democrazia italiana è destinata al tramonto”.

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