📍 Luogo: Garlasco
Alberto Stasi resta in semilibertà: la Cassazione ha confermato il provvedimento del Tribunale di Sorveglianza nonostante il ricorso della Procura
Alberto Stasi resta in semilibertà. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dalla Procura generale di Milano contro la decisione del Tribunale di Sorveglianza, che il 9 aprile 2025 aveva concesso la misura alternativa all’uomo condannato per l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007.
Confermata la semilibertà per Stasi
Dal 28 aprile scorso, Stasi può uscire dal carcere ogni mattina e rientrare in serata, seguendo le prescrizioni fissate dal Tribunale. L’uomo, oggi 41enne ed ex studente della Bocconi, sta scontando una condanna definitiva a 16 anni, emessa nel 2015. La semilibertà gli consente anche attività di svago e impegni personali, oltre al lavoro.
I motivi della decisione dei giudici
La decisione del Tribunale di Sorveglianza è stata sostenuta da relazioni positive fornite dall’equipe del carcere di Bollate. I giudici hanno evidenziato che Stasi, pur dichiarandosi sempre innocente, ha mantenuto un comportamento coerente con l’accettazione della condanna e ha dimostrato empatia per la vittima. Nessuna criticità neppure per un’intervista televisiva concessa durante un permesso premio.
Le indagini sul caso Garlasco continuano
Parallelamente, proseguono gli accertamenti disposti nell’ambito di un nuovo incidente probatorio. Le analisi sui fogli di acetato contenenti le impronte raccolte nella casa dei Poggi non avrebbero fornito risultati utili: le quantità di materiale genetico presenti sarebbero troppo esigue per permettere estrazioni di Dna comparabile.
Nessun Dna utile dai reperti delle impronte
In particolare, nemmeno dalla cosiddetta impronta 10, considerata una delle prove chiave della scena del delitto, è stato possibile ottenere materiale genetico utile. I valori rilevati erano inferiori allo 0,1, a fronte di kit che lavorano fino a 1000. Anche le nuove tecniche di “caratterizzazione” sembrano avere possibilità di successo molto limitate.
I Dna nei reperti appartengono solo a Chiara e Stasi
Al momento, nei reperti della spazzatura sono stati trovati solo profili genetici di Chiara Poggi e di Alberto Stasi. Nessuna traccia invece per Andrea Sempio, il giovane in passato sospettato come possibile responsabile alternativo del delitto.
Impronta 10: né sangue né appartenenza certa
Ulteriori analisi verranno effettuate sulla famosa impronta 10, che secondo la consulenza dattiloscopica della Procura non apparterrebbe né a Stasi né a Sempio. I primi test hanno escluso anche la presenza di sangue. Restano da analizzare ancora quattro fogli di acetato.
Mentre Alberto Stasi potrà proseguire il proprio percorso di semilibertà confermato dalla Cassazione, l’inchiesta parallela sul delitto di Garlasco prosegue tra indagini genetiche e perizie tecniche, senza però, per ora, nuove evidenze decisive