Matteo Renzi rompe ufficialmente ogni rapporto con il gruppo Mondadori, a seguito delle dichiarazioni di Pier Silvio Berlusconi che, difendendo l’operato del governo Meloni, ha attaccato duramente il leader di Italia Viva. La decisione dell’ex premier arriva attraverso un post sui social, nel quale spiega di aver comunicato formalmente alla Mondadori la fine della collaborazione editoriale, rivendicando con forza la propria libertà di espressione.
“Non accetto che un azionista mi attacchi sul piano personale mentre difende a spada tratta il governo in carica”, ha scritto Renzi, facendo riferimento diretto al CEO di Mediaset e al suo intervento che ha definito “sgarbato” e “ispirato da Palazzo Chigi”.
La rottura tra Matteo Renzi e Mondadori: “La libertà ha un prezzo”
Nel suo messaggio, Renzi attacca duramente Pier Silvio Berlusconi, sottolineando come le sue parole abbiano rappresentato un attacco personale e politico. “Non resto in un gruppo dove l’azionista difende il governo Meloni e colpisce il suo oppositore più duro”, ha affermato, ribadendo che la libertà personale e politica viene prima di qualsiasi contratto editoriale.
Renzi aveva collaborato con Mondadori negli ultimi anni pubblicando i suoi libri. “Appena ho letto le dichiarazioni di Pier Silvio Berlusconi – spiega – ho inviato la comunicazione formale per interrompere ogni legame”. Un gesto che, secondo Renzi, va oltre la polemica del momento e riguarda il suo diritto di critica nei confronti dell’attuale esecutivo: “Posso rinunciare volentieri ai soldi di Berlusconi, ma non alla libertà di difendere la mia dignità e dire che questo governo è uno dei più ridicoli della storia repubblicana”.
Un affondo politico contro Meloni e Palazzo Chigi
Nel suo intervento, Renzi allarga lo scontro alla politica nazionale, accusando Palazzo Chigi di aver orchestrato una serie di attacchi nei suoi confronti. Ricorda, infatti, “una legge ad personam sui compensi, l’intervento sulla scorta e ora la perdita dell’editore”. Ma, sottolinea, non si è mai sentito così libero.
“Questa battaglia – afferma – la combatto a viso aperto contro ogni abuso di potere, da Almasri a Paragon. E il meglio deve ancora venire”. Con queste parole Renzi lancia un messaggio forte ai suoi sostenitori e alla politica italiana, promettendo una fase nuova della sua attività politica, lontano da compromessi e condizionamenti.
Berlusconi jr e la difesa di Giorgia Meloni
Al centro della frattura, le dichiarazioni pubbliche di Pier Silvio Berlusconi, che ha recentemente elogiato l’operato del governo guidato da Giorgia Meloni, esprimendo il proprio sostegno alla premier. Un endorsement che non è piaciuto a Renzi, che si considera uno dei pochi esponenti politici ad aver condotto una “battaglia vera” contro l’attuale esecutivo.
Secondo quanto riportato da fonti vicine a Italia Viva, le parole del Ceo di Mediaset sarebbero state il frutto di una pressione politica diretta da Palazzo Chigi, finalizzata a delegittimare l’ex premier e leader del centro riformista.
Una frattura insanabile
Con la rottura tra Renzi e Mondadori, si chiude un capitolo editoriale importante per l’ex presidente del Consiglio. Ma, secondo le sue stesse parole, si apre una nuova fase, all’insegna della libertà personale e della battaglia politica aperta contro il potere e la sua gestione.
“Rinunciare a un editore – ha concluso – è poca cosa rispetto alla possibilità di difendere ciò in cui credo, senza condizionamenti”.