Serena Mollicone

Caso Serena Mollicone, appello bis per i Mottola: «Chi ha taciuto ora parli», l’appello di Maria Tuzi

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Written by Redazione

25 Luglio 2025

📍 Luogo: Roma

Serena Mollicone, appello bis per i Mottola: la figlia del brigadiere Tuzi rompe il silenzio

Nuove tensioni nel caso Serena Mollicone. A pochi mesi dall’inizio dell’appello bis per la famiglia Mottola, Maria Tuzi – figlia del brigadiere Santino Tuzi, morto suicida nel 2008 – rompe il silenzio con un appello forte e sentito: «Chi sa, parli ora. Aiutateci a far emergere la verità, anche per mio padre».

Appello bis per la famiglia Mottola

Il processo sul caso di Serena Mollicone riparte con l’appello bis, deciso dalla Cassazione dopo l’annullamento della precedente assoluzione dei Mottola. A occuparsene sarà la terza sezione della Corte d’Assise d’Appello di Roma, che dovrà rivalutare alcuni elementi chiave delle indagini.

Le parole di Maria Tuzi

«Sono certa che qualsiasi cosa sia successa a mio padre è collegata alla morte di Serena», ha dichiarato Maria Tuzi al Messaggero, invitando chiunque abbia taciuto fino ad ora a collaborare con la giustizia. La sua è una voce ferma, carica di dolore e determinazione.

Il ruolo del brigadiere Santino Tuzi

Santino Tuzi è sempre stato considerato un testimone centrale: dichiarò di aver visto Serena entrare in caserma il giorno della sua morte. Secondo la procura, le sue parole erano attendibili. Tuttavia, nella sentenza di primo grado, furono ritenute “illogiche”.

La nuova centralità delle sue dichiarazioni

Con la riapertura del processo, le dichiarazioni del brigadiere tornano al centro del dibattito. Una delle incombenze della nuova corte sarà proprio la verifica della sua versione, anche tramite le testimonianze di chi gli stava vicino.

Il testimone chiave: Gabriele Tersigni

Il luogotenente Gabriele Tersigni, amico del brigadiere, potrebbe ora essere ascoltato. Fu proprio a lui che Tuzi confidò di aver visto Serena entrare in caserma. In passato, questa testimonianza fu esclusa perché non formalizzata.

Le “confidenze” che cambiano il processo

Per l’accusa, le parole di Tuzi riportate da Tersigni rappresentano un “riscontro diretto” che potrebbe rafforzare la tesi secondo cui Serena sarebbe stata uccisa all’interno della caserma, dopo essere stata sbattuta contro una porta.

Una richiesta di verità

Maria Tuzi continua a battersi affinché il sacrificio del padre non venga dimenticato. «Non siamo più parte civile, ma non smetteremo mai di cercare giustizia», ha dichiarato. Un richiamo alla coscienza di chi potrebbe finalmente contribuire a far luce su uno dei casi più misteriosi d’Italia.

Serena, vent’anni dopo

Il caso Serena Mollicone resta una ferita aperta. A oltre vent’anni dai fatti, la battaglia per la verità continua, tra nuove udienze, dichiarazioni inascoltate e il dolore di una famiglia che non si arrende.

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