Andrea Sempio impronta sangue

L’impronta di Andrea Sempio è intrisa di sudore e sangue: la nuova prova contro l’indagato presentata da Alberto Stasi

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Written by Irene Vitturri

25 Luglio 2025

📍 Luogo: Garlasco

Nuovi sviluppi nel caso dell’omicidio di Chiara Poggi. A quasi vent’anni dalla tragedia avvenuta a Garlasco, l’attenzione si concentra ora su Andrea Sempio, indagato nel nuovo filone dell’inchiesta. Il pool legale di Alberto Stasi, già condannato in via definitiva, ha presentato una nuova relazione tecnica sull’impronta rilevata vicino al cadavere della giovane.

Secondo gli esperti incaricati dalla difesa di Stasi, si tratterebbe di un’impronta palmare intrisa di sangue e sudore, incompatibile con un semplice contatto accidentale. A riportarlo è il Tg1: gli analisti descrivono «un contatto palmare intenso, di chi appoggia tutto il proprio peso contro il muro», escludendo che si tratti di una traccia casuale lasciata durante la discesa delle scale.

I legali di Stasi: «È l’impronta di Andrea Sempio»

La relazione depositata dagli esperti della difesa sostiene che vi sia piena compatibilità tra l’impronta rilevata e quella di Andrea Sempio, amico del fratello della vittima. I tecnici affermano che, anche nella parte dattiloscopica, le conclusioni coincidono con quelle dei consulenti della Procura di Pavia, del RIS e del consulente esterno. Si rafforza quindi, secondo la difesa di Stasi, l’ipotesi che Andrea Sempio fosse presente sulla scena del crimine e in una posizione compatibile con un coinvolgimento diretto.

La Procura respinge l’incidente probatorio richiesto dalla famiglia Poggi

Nel frattempo, si infittisce lo scontro processuale tra i legali delle parti coinvolte. Nei giorni scorsi, la Procura di Paviaha respinto la richiesta di incidente probatorio presentata dall’avvocato Gian Luigi Tizzoni, legale della famiglia Poggi, in merito alla cosiddetta Traccia 33: l’impronta sul muro della villetta attribuita proprio ad Andrea Sempio.

Tizzoni ha criticato duramente la decisione del gip Daniela Garlaschelli, affermando: «La Procura ha esteso le indagini anche nell’interesse del condannato, ma respinge le richieste della parte offesa. È inaccettabile». Il giudice ha comunque affidato al perito Domenico Marchigiani l’incarico di analizzare nuove tracce, comprese le strisce paradesive raccolte dopo il delitto e la spazzatura della colazione lasciata da Chiara.

Le analisi sul Dna ignoto 3 e il nodo delle unghie

Le indagini genetiche riprenderanno a inizio agosto, al rientro del perito Denise Albani. Tra i punti da chiarire, anche l’analisi sul cosiddetto “ignoto 3”, un profilo genetico rilevato su una garza utilizzata per i prelievi sul corpo della vittima. Questo Dna potrebbe appartenere a una terza persona, né Andrea Sempio né Alberto Stasi, oppure risultare da una contaminazione successiva.

I pm stanno effettuando confronti con un lungo elenco di soggetti, tra cui chi entrò in contatto con il corpo dopo il delitto e amici dello stesso Sempio. Tutto in vista dell’udienza chiave prevista per il 24 ottobre, quando si discuterà dei due profili genetici trovati sotto le unghie di Chiara Poggi: uno dei quali, secondo gli inquirenti, sarebbe riconducibile proprio ad Andrea Sempio.

Un’indagine che potrebbe riscrivere la storia giudiziaria del caso

Il caso Garlasco resta tra i più controversi della cronaca giudiziaria italiana. Dopo la condanna definitiva di Alberto Stasi, questa nuova fase d’indagine potrebbe riaprire interrogativi cruciali. Se le prove contro Andrea Sempio trovassero riscontro oggettivo, potrebbero emergere nuove verità che metterebbero in discussione l’impianto accusatorio che ha portato alla condanna dell’ex fidanzato di Chiara.

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