Charlie Kirk foto Ansa

Charlie Kirk, ucciso l’attivista di destra colpito da un proiettile in un campus universitario

User avatar placeholder
Written by Redazione

11 Settembre 2025

📍 Luogo: Usa

Un proiettile ha messo fine alla vita di Charlie Kirk, volto di spicco della destra americana e direttore esecutivo di Turning Point Usa (TPUSA). L’attivista, 31 anni, è stato colpito al collo mentre partecipava a un incontro pubblico alla Utah Valley University.

L’episodio è avvenuto davanti a centinaia di studenti e simpatizzanti, in un contesto che avrebbe dovuto essere un momento di confronto politico e che invece si è trasformato in tragedia. La notizia della sua morte è stata confermata poche ore dopo, gettando sgomento non solo negli Stati Uniti ma anche a livello internazionale.

Le prime ricostruzioni della sparatoria

Secondo quanto riferito dall’università, Kirk stava rispondendo alle domande del pubblico quando all’improvviso un colpo d’arma da fuoco lo ha raggiunto al collo. Immediatamente soccorso, le sue condizioni sono apparse da subito disperate.

Un alert diramato dalla Utah Valley University aveva parlato inizialmente di un sospettato già fermato. Tuttavia, il New York Times ha poi chiarito che quella persona non era l’autore della sparatoria. La polizia ha confermato che le indagini sono ancora in corso e che il presunto killer è tuttora ricercato.

Le autorità hanno chiesto a chi si trovava ancora nel campus di rimanere al sicuro all’interno degli edifici, mentre le squadre di polizia procedevano con un’evacuazione ordinata, edificio per edificio.

Il video dell’attacco

Un video di cinque secondi, circolato sui social, ha immortalato il momento drammatico. Nelle immagini si vede Kirk, seduto, pronunciare la frase “la violenza delle gang” prima di piegarsi all’indietro colpito dal proiettile. Dal collo si nota il sangue che comincia a sgorgare mentre i presenti fuggono in preda al panico.

La diffusione delle immagini ha ulteriormente amplificato l’impatto emotivo dell’accaduto, trasformando un evento già drammatico in uno choc globale.

L’annuncio di Donald Trump

Ad annunciare ufficialmente la morte di Charlie Kirk è stato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che sul social Truth ha scritto parole cariche di dolore:

«Il grande, e persino leggendario, Charlie Kirk è morto. Nessuno ha capito o posseduto il cuore dei giovani negli Stati Uniti meglio di Charlie».

Trump ha definito l’attivista «amato e ammirato da tutti, soprattutto da me» e ha inviato le condoglianze, insieme a Melania, alla moglie Erika e ai figli della vittima.

Il presidente ha anche disposto l’ammainamento delle bandiere a mezz’asta in tutto il Paese fino a domenica, in segno di lutto nazionale.

Le reazioni politiche

La notizia della morte di Kirk ha provocato reazioni immediate da parte del mondo politico e istituzionale.

  • Joe Biden, ex presidente, ha scritto su X: «Non c’è posto nel nostro Paese per questo tipo di violenza. Deve finire ora».
  • Giorgia Meloni, presidente del Consiglio italiano, ha parlato di «un omicidio atroce, una ferita profonda per la democrazia».
  • Matteo Salvini, vicepremier, ha ricordato Kirk come «un marito, un padre di due bambini, un uomo devoto alla famiglia e al Paese».
  • Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, ha definito l’assassinio «orribile», rivolgendo pensieri alla moglie e ai figli.
  • Benjamin Netanyahu, premier israeliano, ha ricordato l’attivista come «amico coraggioso di Israele» e ha rivelato di averlo invitato di recente a Tel Aviv.
  • Jordan Bardella, leader del Rassemblement National francese, ha accusato la «retorica disumanizzante della sinistra» di alimentare un clima di odio e violenza.

Le parole di cordoglio, seppur diverse nei toni, confermano il peso politico e simbolico che Charlie Kirk aveva assunto sulla scena internazionale.

Chi era Charlie Kirk

Nato ad Arlington Heights, Illinois, nel 1993, Kirk si era imposto come uno degli attivisti conservatori più influenti degli Stati Uniti. Fondatore e presidente di Turning Point Usa, aveva costruito un’organizzazione studentesca che contava oltre 3.500 sedi tra scuole e università, con l’obiettivo di promuovere valori come il libero mercato e il governo limitato.

Con oltre sette milioni di follower su Instagram, era diventato anche un influencer politico, spesso al centro di polemiche per le sue posizioni controverse: complottista novax, negazionista del cambiamento climatico, antiabortista e critico dell’immigrazione.

Nel 2019 aveva fondato anche Turning Point Action, braccio politico dell’organizzazione, e successivamente Turning Point Faith, per mobilitare comunità religiose su temi conservatori.

Era anche conduttore di The Charlie Kirk Show, un programma radiofonico molto seguito, che gli aveva garantito ulteriori consensi nel mondo trumpiano.

Charlie Kirk qualche secondo prima di essere colpito – Foto Ansa

Il tour “American Comeback”

Il suo intervento alla Utah Valley University rappresentava la prima tappa di un tour intitolato “American Comeback”, che prevedeva eventi in diversi Stati, tra cui Colorado, Minnesota, Virginia e Montana.

Kirk viaggiava con una scorta privata e con il supporto delle autorità locali per garantire la sicurezza. L’evento di Orem, nello Utah, aveva attirato migliaia di persone.

La sua formula comunicativa si basava sul contatto diretto con il pubblico, in particolare con gli studenti, ai quali si concedeva per lunghe sessioni di domande e risposte. Alcuni video di questi confronti avevano raggiunto milioni di visualizzazioni su YouTube.

La famiglia e il dramma privato

Al momento dell’attacco, secondo quanto riferito da un senatore, la moglie Erika e i due figli piccoli erano presenti nel campus. Una tragedia che ha assunto contorni ancora più strazianti per la vicinanza della famiglia al momento fatale.

Il senatore Markwayne Mullin ha chiesto di «pregare per Erika, i bambini e tutti coloro che erano presenti», ricordando l’impatto devastante dell’accaduto.

Turning Point Usa e il messaggio al team

L’organizzazione da lui fondata, Turning Point Usa, ha annunciato la morte con una nota inviata a dipendenti e sostenitori:

«È con il cuore pesante che vi scriviamo per informarvi che questo pomeriggio Charlie ha raggiunto la sua ricompensa eterna con Gesù Cristo in Paradiso».

Un messaggio che riflette non solo il dolore per la perdita, ma anche la forte connotazione religiosa e patriottica che aveva sempre accompagnato l’attività di Kirk.

Image placeholder

41esimoparallelo.it, testata online che racconta in tempo reale i fatti più rilevanti dall’Italia e dal mondo. Ogni giorno approfondiamo cronaca, attualità, politica e società con un’informazione chiara, veloce e accessibile a tutti.