Conflitto tra Nato e Russia, dichiarazioni dal Cremlino e allarme di Crosetto

Cremlino: «La Nato è in guerra con la Russia». Crosetto: «Italia impreparata a un attacco»

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Written by Redazione

15 Settembre 2025

Il conflitto tra Russia e Ucraina continua a generare tensioni internazionali sempre più acute. Dal Cremlino arrivano parole durissime: «La Nato è in guerra con la Russia», ha dichiarato Dmitri Peskov, portavoce del presidente Vladimir Putin. Una frase che segna un ulteriore inasprimento della retorica e che si inserisce in un contesto di esercitazioni militari, nuove sanzioni in arrivo e minacce legate all’imposizione di una no fly zone sull’Ucraina. In Italia, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha lanciato un allarme sulla scarsa preparazione del Paese ad affrontare un eventuale attacco, sottolineando la mancanza di investimenti strutturali nella difesa negli ultimi vent’anni.

Il Cremlino accusa: «La Nato è già in guerra con la Russia»

Dmitri Peskov ha ribadito con toni netti che, secondo Mosca, l’Alleanza Atlantica è ormai «di fatto coinvolta» nel conflitto. La dichiarazione non lascia margini di ambiguità: «La Nato è in guerra con la Russia. Questo è ovvio e non richiede ulteriori prove».

Il portavoce del Cremlino ha commentato anche le parole del presidente statunitense Donald Trump, che aveva avvertito Putin che la «pazienza si sta esaurendo». Secondo Peskov, la Russia «resta aperta e pronta al dialogo», ma accusa Kiev di «rallentare artificialmente il processo» negoziale. Una posizione che riflette la linea russa degli ultimi mesi: dichiararsi disponibile al dialogo, ma attribuire la responsabilità dello stallo alle autorità ucraine.

Medvedev: «La no fly zone sarebbe guerra aperta con la Nato»

Toni ancora più accesi sono arrivati dall’ex presidente e attuale vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitrij Medvedev. Per lui, l’imposizione di una no fly zone sull’Ucraina da parte della Nato equivarrebbe a una dichiarazione di guerra diretta: «Si tratta di un’idea provocatoria di Kiev e di altri idioti».

Medvedev ha definito la nuova operazione Nato “Sentinella dell’Est” – lanciata dopo l’incursione di droni russi in Polonia – come «quello che resta della coalizione dei volenterosi», minimizzando la portata dell’iniziativa e accusando l’Alleanza di esasperare le tensioni sul fianco orientale.

La risposta dell’Unione Europea: nuove sanzioni in arrivo

Intanto, da Bruxelles si prepara un nuovo giro di vite contro Mosca. La Commissione europea ha annunciato che presenterà a breve il 19° pacchetto di sanzioni contro la Russia.

Il portavoce della Commissione per il Commercio, Olof Gill, ha confermato che le nuove misure saranno collegate direttamente alle ultime escalation militari. Parallelamente, la portavoce per la politica estera Anitta Hipper ha espresso preoccupazione per le esercitazioni congiunte Zapad-2025 tra Russia e Bielorussia, con la partecipazione anche di un contingente indiano.

L’UE ha ribadito la richiesta a Mosca e Minsk di rispettare gli obblighi previsti dal Documento di Vienna del 2011 dell’OSCE, che impone la notifica preventiva di grandi esercitazioni militari.

Crosetto: «Italia non pronta a difendersi»

Sul fronte italiano, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha lanciato un allarme che non può passare inosservato: «Non siamo pronti né ad un attacco russo né ad un attacco di un’altra nazione».

Secondo Crosetto, la fragilità del sistema difensivo italiano è la conseguenza diretta di oltre vent’anni di mancati investimenti nella difesa. Una situazione che non può essere risolta in pochi mesi: «I vent’anni non si recuperano in un anno o in due».

Guido Crosetto
Guido Crosetto

Il ministro ha sottolineato come l’Italia sia già tra i maggiori contributori Nato sul fianco est, ma ha ricordato che esiste anche un fronte sud da presidiare. «Se ci verrà chiesto un contributo maggiore lo valuteremo, ma al momento non c’è una richiesta formale, solo dichiarazioni generiche di Rutte».

La sfida per la sicurezza europea

Le parole di Crosetto trovano eco in un più ampio dibattito sulla capacità europea di difendersi. La missione Eastern Sentry, lanciata dalla Nato per rafforzare il fianco orientale, rappresenta una risposta diretta alle violazioni russe dello spazio aereo polacco. Tuttavia, resta aperto l’interrogativo su quanto i Paesi europei, Italia inclusa, siano realmente pronti a sostenere uno sforzo prolungato.

Molti analisti sottolineano come la guerra in Ucraina abbia messo in luce una asimmetria militare tra Mosca e le capitali europee: se da un lato la Russia è in grado di mobilitare risorse e condurre operazioni massicce, dall’altro gli Stati europei, pur parte della Nato, soffrono di anni di tagli alla spesa militare.

Un equilibrio fragile

La dichiarazione di Peskov segna un ulteriore scivolamento verso una retorica di conflitto totale tra Russia e Nato, mentre le minacce di Medvedev evidenziano i rischi concreti di escalation. L’Unione Europea risponde con nuove sanzioni, ma la deterrenza resta affidata principalmente all’Alleanza Atlantica.

In questo quadro, l’Italia appare vulnerabile: Crosetto ha ammesso pubblicamente una condizione di impreparazione strutturale, frutto di decenni di scarsa attenzione alla difesa. Una consapevolezza che solleva interrogativi sul futuro ruolo del nostro Paese in un’Europa sempre più chiamata a fare i conti con le sfide della sicurezza internazionale.

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