📍 Luogo: Cabras
Cabras (Oristano), 15 settembre 2025 – È deceduta Annarita Piras, 68 anni, residente a Cabras, per complicanze legate al virus della febbre del Nilo. La sua morte è l’ultima vittima registrata in un’ondata di casi nella provincia di Oristano, che quest’anno ha visto salire il bilancio a 27 persone contagiate. Annarita soffriva già di patologie pregresse che hanno reso difficoltoso il decorso della malattia.
Chi era Annarita Piras
Annarita viveva a Cabras, conosciuta nella comunità per il suo carattere pacato, la gentilezza verso i vicini e l’impegno nella vita religiosa, come madre di don Maurizio Spanu. Aveva 68 anni. Era vedova da tempo e conviveva con altre condizioni di salute che già la mettevano in una situazione di fragilità. Viveva con discrezione, seguiva le funzioni religiose, le attività comunitarie, una figura serena nella vita quotidiana.
Il decorso della malattia
Dopo essere risultata positiva al virus della West Nile, Annarita è stata ricoverata all’ospedale San Martino di Oristano. Inizialmente la febbre e altri sintomi sembravano gestibili, ma con il passare dei giorni le complicazioni si sono aggravate. Le sue patologie preesistenti hanno reso il decorso critico. Purtroppo, le cure non sono state sufficienti: è morta in ospedale a causa delle conseguenze provocate dal virus.
L’epidemiologia locale: numeri che allarmano
Nella provincia di Oristano i casi certi di West Nile nel 2025 sono 27. Un dato che riflette un trend in aumento, specialmente nei mesi più caldi. Le zone più colpite sono quelle vicine agli stagni, alle risaie e agli specchi d’acqua che favoriscono la proliferazione delle zanzare, vettore del virus.
Le autorità sanitarie dell’ASL 5 hanno già attivato le indagini epidemiologiche per tracciare i contagi e le possibili zone di trasmissione. Intanto sono previste disinfestazioni mirate in un raggio di 200 metri dalle abitazioni dei contagiati.
Misure preventive contro la febbre del Nilo
La direttrice del Dipartimento di Sanità e Prevenzione, Maria Valentina Marras, ha ribadito alcune raccomandazioni chiave: proteggersi dalle punture di zanzara; eliminare ristagni d’acqua come sotto vasi, ciotole per animali, contenitori abbandonati; installare zanzariere; usare repellenti; indossare abiti chiari e coprenti nelle ore serali.
In particolare, si invita la popolazione anziana o con patologie pregresse a prestare massima attenzione, perché il virus può essere per loro molto più pericoloso.
Reazioni e timori nella comunità
A Cabras, la morte di Annarita Piras ha lasciato doloroso sgomento. Nelle conversazioni tra vicini si parla di paura: la presenza di zanzare è segnalata da tempo, ma con il decesso arriva la consapevolezza che il rischio non è remoto. Messaggi di cordoglio, partecipazione del parroco, vicinanza religiosa, rito funebre domani nella chiesa locale: la comunità si stringe attorno alla famiglia.
Il virus West Nile: un problema sempre più emergente
La febbre del Nilo non è nuova, ma il suo manifestarsi con vittime mostrano che le condizioni climatiche, idriche e sociali stanno favorendo la sua espansione. Il vettore delle zanzare, specie nelle aree umide costiere e agricole, ha più opportunità di trasmissione.
Le istituzioni locali lamentano spesso la mancanza di risorse per interventi di disinfestazione sistematici, campagne di informazione, infrastrutture che prevengano ristagni, gestione delle acque meteoriche. Serve un’azione coordinata per evitare che altri anziani si trovino nella stessa situazione.
L’Italia non può più ignorare la prevenzione
Il caso di Annarita Piras non è isolato. È un segnale forte: il virus West Nile già causa morti, non solo contagi, quando colpisce persone fragili. Serve che le autorità sanitarie, la comunità e i cittadini trasformino l’allarme in interventi concreti.