📍 Luogo: Ahmedabad
Un’inquietante rivelazione getta nuova luce sul disastro del volo Air India AI171, precipitato poco dopo il decollo da Ahmedabad con a bordo 260 persone, tutte decedute. I dati recuperati dalla scatola nera del Boeing 787 restituiscono una scena drammatica: una lite in cabina di pilotaggio, con urla, accuse e panico tra i due piloti. Le voci registrate indicano chiaramente un momento di forte tensione che avrebbe preceduto l’impatto.
Il capitano Sumeet Sabharwal si sarebbe rivolto con tono concitato al primo ufficiale Clive Kunder, chiedendo ripetutamente: «Perché li hai spenti?», riferendosi ai motori dell’aereo. La replica del copilota è altrettanto sconcertante: «Non sono stato io». Un botta e risposta surreale, a pochi secondi da una tragedia annunciata.
Motori disattivati: manovra volontaria o errore umano?
Secondo il rapporto tecnico preliminare dell’Aircraft Accident Investigation Bureau indiano, a tre secondi dal decollo gli interruttori del carburante dei due motori risultavano in modalità “cut off”, ovvero disattivati. Un’azione che in condizioni normali non dovrebbe mai avvenire in fase di decollo. La relazione, però, non approfondisce la dinamica, limitandosi a una descrizione tecnica, ignorando quasi del tutto il contenuto del dialogo registrato.
Le fonti citate dal Corriere della Sera e riconducibili a ambienti occidentali, considerano questo comportamento sospetto. Secondo quanto trapela, l’azione sarebbe stata volontaria e compiuta da uno dei due piloti. Ma chi abbia esattamente agito sui comandi resta tuttora non accertato.
Caos e panico in cabina: il tentativo disperato di salvataggio
I file audio mostrano una sequenza crescente di urla, tensione e confusione in cabina. Il tono delle voci cambia rapidamente, da perplesso a disperato, mentre i piloti cercano di ripristinare l’alimentazione del carburante. Il motore sinistro viene riattivato per primo, seguito da quello destro, ma ormai è troppo tardi: l’aereo non riesce più a guadagnare quota e si schianta pochi istanti dopo.
Resta da chiarire chi abbia lanciato il triplo “mayday”, il segnale di emergenza, trasmesso appena prima dello schianto. Gli investigatori sospettano che le leve del carburante, già segnalate come difettose in un alert del 2018, possano aver avuto un ruolo. Tuttavia, allo stato attuale delle indagini, la pista più probabile è quella di un errore umano o di un malinteso operativo tra i piloti.
Le omissioni nel rapporto e le ombre sull’inchiesta
L’elemento più controverso riguarda proprio la gestione del rapporto investigativo preliminare. Le conversazioni tra i piloti, che avrebbero potuto chiarire dinamiche fondamentali, sono state riassunte in modo generico, omettendo dettagli essenziali. Una scelta che solleva gravi interrogativi sulla trasparenza delle indagini.
Il caso del volo AI171 rischia ora di trasformarsi in un caso politico e internazionale, soprattutto se dovesse emergere una responsabilità diretta da parte dell’equipaggio o una copertura istituzionale per evitare danni d’immagine.
Una tragedia che poteva essere evitata
Le indagini proseguono, ma il dolore per la perdita di 260 vite resta immenso. Familiari delle vittime chiedono verità e giustizia, mentre l’opinione pubblica internazionale si interroga su come sia possibile che due piloti possano arrivare a un tale livello di tensione proprio in decollo.
Il disastro del volo Air India AI171 rappresenta una delle tragedie aeree più oscure degli ultimi anni, non solo per la dinamica in sé, ma per le responsabilità ancora nebulose e le omissioni che sembrano aver accompagnato il primo rapporto ufficiale.