Papa Leone XIV

12 Maggio 2025

Redazione

Papa Leone XIV ai giornalisti: “Disarmiamo le parole per disarmare la Terra”

Papa Leone XIV invita i giornalisti a scegliere una comunicazione di pace e a usare l’intelligenza artificiale con responsabilità

Papa Leone XIV ha incontrato oggi i rappresentanti dei media di tutto il mondo nell’Aula Paolo VI in Vaticano. Un momento carico di significato, nel quale il Pontefice ha tracciato le linee guida della comunicazione nel suo pontificato: una stampa che cerchi la verità “con amore”, rifiuti il paradigma della guerra e affronti con responsabilità le sfide dell’intelligenza artificiale.

Comunicazione di pace e verità

Nel suo discorso, Papa Leone XIV ha ringraziato i giornalisti per il lavoro svolto in questo “tempo di Grazia per la Chiesa”, esortandoli a diventare “operatori di pace”. Ha lanciato un appello forte: «Disarmiamo le parole e contribuiremo a disarmare la Terra», sottolineando il potere della comunicazione nel trasformare la realtà sociale.

“No alla guerra delle parole e delle immagini”

Il Pontefice ha messo in guardia contro l’utilizzo distorto della comunicazione, denunciando “la guerra delle parole e delle immagini” e auspicando una “comunicazione disarmata e disarmante”. Ai giornalisti ha chiesto consapevolezza, coraggio e responsabilità nel raccontare la verità, soprattutto nei contesti di conflitto e ingiustizia.

La responsabilità nell’era dell’intelligenza artificiale

Tra i temi centrali, anche l’uso dell’intelligenza artificiale, che per Leone XIV deve essere orientato “al bene comune”. Ha invitato i professionisti dell’informazione a vigilare sul modo in cui gli strumenti digitali e algoritmici plasmano il pensiero e il linguaggio. “La comunicazione non è solo trasmissione di informazioni – ha detto – ma creazione di cultura e spazi di dialogo”.

Un appello trasversale

Il Papa ha ribadito che la responsabilità nella comunicazione riguarda tutti: “in proporzione all’età e ai ruoli sociali”. Il suo appello non è rivolto solo ai grandi media, ma anche agli utenti dei social e agli educatori, chiamati a educare a una comunicazione etica e inclusiva.

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