Chamila Wijesuriya uccisa da Emanuele De Maria

12 Maggio 2025

Irene Vitturri

Chamila Wijesuriya uccisa dall’ex collega evaso: «Lascia Emanuele De Maria, ha già ucciso una donna»

📍 Luogo: Milano

Chamila Wijesuriya, 50 anni, di origini srilankesi ma cittadina italiana, è stata trovata morta con ferite da taglio alla gola e ai polsi in un laghetto del Parco Nord di Milano. Era scomparsa venerdì scorso, dopo essere uscita dall’hotel Berna insieme a Emanuele De Maria, detenuto in semilibertà per femminicidio e ammesso a un lavoro esterno nella stessa struttura.

Femminicidio Chamila Wijesuriya, una tragedia annunciata: «De Maria aveva già ucciso»

A lanciare un disperato allarme nei giorni precedenti era stato Hani Nasra, collega dell’hotel e vittima del tentato omicidio commesso da De Maria sabato mattina. L’uomo ha dichiarato agli inquirenti di aver messo in guardia Chamila:
«Ti prego, lascia Emanuele. Ha già ucciso una donna».

Chamila, tuttavia, aveva continuato a frequentarlo. La loro ultima apparizione insieme è stata registrata dalle telecamere della metropolitana in zona Bignami. Il giorno seguente, l’ex detenuto ha accoltellato Nasra, lasciandolo gravemente ferito ma vivo. Dopo l’aggressione, è sparito per oltre 24 ore, finché ieri – domenica 11 maggio – si è suicidato gettandosi dalle terrazze del Duomo.

L’omicidio di Chamila Wijesuriya e le indagini

Il cadavere della donna è stato ritrovato da un passante nel laghetto del Parco Nord. Il riconoscimento è stato possibile grazie a elementi fisici e alla scomparsa concomitante con De Maria. Le prime rilevazioni medico-legali evidenziano due ferite profonde alla gola e tagli ai polsi, compatibili con un gesto premeditato da parte dell’aggressore. I carabinieri, coordinati dal pm Francesco De Tommasi, hanno aperto un’inchiesta per duplice omicidio e stanno ricostruendo i movimenti dell’uomo nelle 48 ore precedenti la sua morte.

L’ultima telefonata e la fuga

Dopo l’accoltellamento di Nasra, De Maria ha utilizzato il cellulare di Chamila per contattare la madre e la cognata. In quella conversazione ha chiesto perdono e confessato:
«Ho fatto una cazzata».
Poco dopo ha gettato il telefono in un cestino a Bignami e ha fatto perdere le sue tracce fino al momento in cui è salito sulle terrazze del Duomo, mimetizzandosi tra i turisti.

Il suicidio in pieno centro a Milano

«Un botto tremendo, poi le urla e la gente che scappava», ha raccontato un testimone che si trovava vicino al luogo del tragico gesto. Il corpo di De Maria è stato ritrovato in corso Vittorio Emanuele, sotto le terrazze da cui si è lanciato nel vuoto. Le forze dell’ordine sono arrivate in pochi minuti, isolando la zona. È stato riconosciuto grazie ai numerosi tatuaggi.

La polemica: «Si poteva evitare»

La vicenda ha aperto una polemica durissima sulla gestione dei permessi concessi ai detenuti. Emanuele De Maria stava scontando una condanna per l’omicidio di una giovane prostituta nel 2016 a Castel Volturno. Nonostante la sua pericolosità, era stato ammesso al lavoro esterno. Il Ministero della Giustizia ha avviato un’indagine interna.

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