📍 Luogo: Israele
Proteste a Tel Aviv per la liberazione degli ostaggi: 500mila in piazza, scontri e arresti
Il conflitto in Medioriente è giunto al giorno 682 e la tensione in Israele ha raggiunto nuovi livelli. 500mila persone sono scese in piazza a Tel Aviv per chiedere la liberazione degli ostaggi e la fine della guerra. Gli scontri con le forze dell’ordine sono culminati con 25 arresti. Nel frattempo, gli Stati Uniti sospendono i visti per i cittadini di Gaza e Israele colpisce un ospedale a Gaza City.
Proteste a Tel Aviv: piazza gremita per gli ostaggi
La manifestazione, organizzata dal Forum delle famiglie degli ostaggi, ha visto la partecipazione di oltre 500mila persone nella Piazza degli Ostaggi e nelle vie limitrofe di Tel Aviv. Secondo il Forum, in tutto il Paese un milione di cittadini ha preso parte alle proteste. Si chiede con forza un accordo per la liberazione dei sequestrati e la cessazione del conflitto.
Scontri, incendi e arresti: sale la tensione
Durante la manifestazione si sono verificati blocchi stradali e autostradali, l’incendio di pneumatici e scontri con le forze dell’ordine. Almeno 25 gli arresti. La situazione è diventata rapidamente esplosiva, con la polizia impegnata a contenere le proteste.
Le accuse a Netanyahu e le parole di Herzog
Le famiglie degli ostaggi hanno accusato il primo ministro Benjamin Netanyahu di “inganni” e di non voler realmente ottenere il rilascio degli ostaggi: «Basta inganni, riportali a casa», gridano in piazza. In netta contrapposizione, il presidente israeliano Isaac Herzog ha cercato di rassicurare i cittadini: «Faremo ritornare gli ostaggi».
Le reazioni politiche interne: Smotrich contro i manifestanti
Il ministro di estrema destra Bezalel Smotrich ha invece attaccato duramente i manifestanti, accusandoli di condurre una «campagna dannosa» e di «fare il gioco di Hamas». Le sue parole hanno ulteriormente infiammato il dibattito politico.
Le mosse degli Stati Uniti: stop ai visti per i cittadini di Gaza
Nel frattempo, gli Stati Uniti hanno annunciato la sospensione di tutti i visti turistici per i cittadini di Gaza, in attesa di una “revisione completa” del processo di rilascio dei permessi medici temporanei per chi proviene dalla Striscia.
Raid israeliano su Gaza: colpito un ospedale
L’ennesimo raid israeliano su Gaza City ha provocato nuove polemiche: tra gli obiettivi colpiti anche un ospedale, fatto che sta suscitando forte indignazione nella comunità internazionale e aggravando ulteriormente il bilancio della crisi umanitaria in corso.
Il rischio di un’escalation: l’avvertimento dall’Iran
Da Teheran, l’allarme: secondo Yahya Rahim Safavi, consigliere della Guida Suprema Ali Khamenei, il conflitto potrebbe esplodere in ogni momento anche con gli Stati Uniti: «Siamo in guerra. Il cessate il fuoco non esiste».