📍 Luogo: Rovigo
Una rissa esplosa nel cuore della notte tra gruppi rivali si è trasformata in un omicidio efferato. A perdere la vita è stato Amine Gara, un giovane tunisino di 22 anni, morto dopo essere stato colpito al collo con un coccio di bottiglia durante una violenta colluttazione avvenuta sabato scorso nel parco delle Due Torri, nel centro di Rovigo. La tragedia si è consumata in un’area ancora affollata, nei pressi del monumento a Giacomo Matteotti in Corso del Popolo.
Le indagini, avviate dalla polizia e coordinate dalla Procura della Repubblica di Rovigo, hanno portato nelle ultime ore al fermo di cinque giovani, tutti di origine pakistana, individuati tra Veneto, Lazio e Abruzzo.
Cinque fermati: uno accusato di omicidio aggravato e premeditato
I provvedimenti di fermo sono stati eseguiti grazie a un’operazione congiunta delle squadre mobili di Rovigo, Latina e Chieti. Uno dei cinque fermati è accusato di omicidio aggravato e premeditato, per aver colpito Amine Gara con un coccio di bottiglia, provocandogli un’emorragia fatale. Gli altri quattro sono indagati a vario titolo per rissa aggravata, e tre anche per tentato omicidio, ai danni di un altro cittadino tunisino rimasto ferito nello scontro.
Le forze dell’ordine hanno bloccato due dei sospettati a Rovigo, uno ad Aprilia, in provincia di Latina, e due a Torino di Sangro, nel Chietino. Secondo quanto emerso dalle indagini, l’aggressione sarebbe scaturita da una vendetta.
Anime Gara morto – Il movente: una vendetta per una rissa avvenuta due giorni prima
La Procura rodigina, guidata dal procuratore Manuela Fasolato, ritiene che il feroce agguato sia stato organizzato per vendicare un precedente pestaggio. Due giorni prima, infatti, lo stesso Amine Gara, insieme ad altri giovani tunisini e marocchini, avrebbe partecipato a un’aggressione contro due pakistani appartenenti al gruppo opposto. Da qui la spedizione punitiva nella notte tra sabato e domenica.
Lo scontro è degenerato in una violenta rissa con l’uso di coltelli e bottiglie rotte. Amine Gara è stato colpito al collo, probabilmente da dietro, con un vetro frantumato. Trasportato d’urgenza all’ospedale di Rovigo, è deceduto nella notte tra sabato e domenica a causa di uno shock emorragico.
Testimonianze e indagini decisive
Fondamentali per la ricostruzione dei fatti sono state le testimonianze raccolte sul posto dagli agenti della Questura di Rovigo. Il centro cittadino, ancora affollato durante l’orario dell’aggressione, ha permesso agli inquirenti di rintracciare più testimoni oculari. Questi racconti, uniti all’analisi delle telecamere e alle prove raccolte sul luogo, hanno consentito l’identificazione rapida dei sospettati e il loro fermo.
Una comunità sotto choc
La morte di Amine Gara ha sconvolto la comunità tunisina locale, ma anche l’intera città di Rovigo, che si interroga su come un diverbio tra bande giovanili possa sfociare in una simile escalation di violenza. La Procura continua a indagare, anche per verificare l’eventuale coinvolgimento di altri soggetti non ancora identificati.