Anna Chiti e il suo papà

Anna Chiti morta a 17 anni cadendo dal catamarano, il capitano: “Sono distrutto. Sono a disposizione degli inquirenti”

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Written by Irene Vitturri

21 Maggio 2025

📍 Luogo: Malcontenta

Una tragedia ha sconvolto Venezia sabato scorso: Anna Chiti, una ragazza di soli 17 anni, ha perso la vita cadendo in acqua da un catamarano ormeggiato in laguna. La giovane, originaria di Malcontenta, si trovava a bordo dell’imbarcazione per la sua prima esperienza come aiutante marinaia. Il natante era utilizzato per escursioni turistiche e feste private, ma Anna non era in possesso di un contratto di lavoro regolare. La vicenda è ora al centro di un’inchiesta coordinata dalla magistratura.

Il comandante Andrea Ravagnin: “Sono distrutto, voglio capire cosa è successo”

A parlare, visibilmente provato, è Andrea Ravagnin, il 35enne comandante dell’imbarcazione. “Non riesco a dormire da sabato. Sono sconvolto, distrutto. Non mi do pace per quello che è successo. Conoscevo bene Anna e la sua famiglia. Anche io voglio capire come possa essere accaduta una simile tragedia”, ha dichiarato Ravagnin.

Secondo quanto ricostruito finora, Ravagnin era al timone del catamarano al momento dell’incidente. La giovane, che stava interagendo cordialmente con i turisti a bordo, è improvvisamente scivolata dal ponte, cadendo in acqua. Il comandante avrebbe cercato di salvarla, ma l’intervento si è rivelato inutile. Ravagnin è ora indagato per omicidio colposo e violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro. È assistito dagli avvocati Augusto Palese e Davide Vianello Viganò dello Studio Palese.

Le indagini: nodo centrale il contratto mancante e la dinamica dell’incidente

La Capitaneria di Porto ha accertato che Anna si trovava a bordo in vista di una possibile futura collaborazione, pratica già seguita in passato con altri giovani appassionati di nautica. Tuttavia, la sua assenza di un contratto di lavorosolleva interrogativi sulle condizioni in cui svolgeva le sue mansioni. Il Codice della Navigazione consente la presenza di minori a bordo solo con il consenso dei genitori, ma impone limiti stringenti quando si tratta di svolgimento di attività lavorative.

Saranno gli inquirenti a stabilire se la giovane fosse stata coinvolta in compiti specifici e se fosse presente un rapporto di lavoro di fatto, anche se non formalizzato.

Le immagini video e la dinamica ancora da chiarire dell’incidente che ha portato alla morte di Anna Chiti

Le telecamere di sorveglianza presenti nei pressi dell’imbarcazione hanno ripreso gli attimi del tragico incidente. Secondo quanto emerso, dopo la caduta Anna sarebbe riuscita a riemergere, cercando di aggrapparsi al fianco del catamarano, aiutata da una turista. Quest’ultima, nel tentativo di aiutarla, è finita anch’essa in acqua. In quei concitati momenti, una corda si sarebbe agganciata all’elica in movimento, provocando uno strattone violento che avrebbe trascinato la ragazza sott’acqua, togliendole ogni possibilità di salvezza.

Il dolore e la richiesta di verità per Anna Chiti

“La mia vita è stata stravolta da questa tragedia. L’unica cosa che posso fare ora è mettermi completamente a disposizione degli inquirenti”, ha aggiunto Ravagnin. “Voglio che venga fatta piena luce su quanto accaduto”.

Nel frattempo, la magistratura ha disposto l’autopsia sul corpo di Anna Chiti per chiarire ogni dettaglio sulle cause della morte. La comunità è scossa e il caso sta sollevando molte riflessioni sul rispetto delle norme di sicurezza nella nautica turistica.

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