📍 Luogo: Partinico
È una vicenda agghiacciante quella che arriva dal Trapanese, dove il corpo senza vita di Antonino Arculeo, 74enne di Partinico, è stato ritrovato in località Acque Calde, nei pressi di Alcamo. L’uomo era scomparso da casa lo scorso 7 maggio, e dopo giorni di angoscia la famiglia aveva denunciato la sua scomparsa. A distanza di poco tempo, la macabra scoperta: il corpo bruciato e con evidenti segni di violenza, abbandonato in una zona impervia.
L’autopsia: coltellate e morsi di animali
L’autopsia sul cadavere ha confermato l’ipotesi di una morte violenta. Secondo i medici legali, Antonino Arculeo è stato colpito con diverse coltellate e, successivamente, il suo corpo è stato parzialmente bruciato. Il cadavere presenta inoltre morsi attribuibili a animali selvatici, avvenuti probabilmente dopo il decesso. Un atto brutale, su cui gli inquirenti della squadra mobile di Palermo stanno cercando di fare piena luce.
Fermati due uomini: ipotesi usura
Le indagini hanno portato al fermo di due uomini, entrambi originari di Partinico, di 30 e 50 anni, accusati di omicidio e occultamento di cadavere. Gli investigatori sospettano che il movente del delitto possa essere legato a un giro di prestiti usurai. Non si esclude che la vittima, per motivi economici, fosse finita nella rete dell’usura e che il rifiuto o l’impossibilità di onorare un debito abbia portato a un’escalation di violenza mortale.
Il ritrovamento del corpo ad Acque Calde
Il corpo di Arculeo è stato individuato in un’area isolata, nei pressi dell’alveo delle acque termali di Alcamo, un luogo difficile da raggiungere e poco frequentato, scelto probabilmente per nascondere il cadavere. È lì che si sono concentrate le ricerche dopo alcuni indizi raccolti durante gli interrogatori, culminate nella tragica scoperta.
Una comunità sconvolta
La notizia della morte di Antonino Arculeo ha sconvolto la comunità di Partinico. L’uomo, conosciuto e benvoluto, non aveva mai dato motivo di temere un epilogo del genere. Familiari, amici e concittadini si sono stretti nel dolore, chiedendo giustizia e verità su quanto accaduto.