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Chiara Jaconis uccisa da una statuetta a Napoli: il 13enne non è imputabile, inchiesta chiusa

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Written by Redazione

30 Maggio 2025

📍 Luogo: Napoli

Chiara Jaconis uccisa da una statuetta a Napoli: la Procura minorile chiude l’indagine sul 13enne, ma i genitori restano indagati per omicidio colposo

La Procura minorile di Napoli ha chiuso l’inchiesta sulla morte di Chiara Jaconis, la trentenne di Padova colpita mortalmente da una statuetta lanciata da un balcone mentre si trovava in vacanza a Napoli con il fidanzato. Il fatto è avvenuto il 15 settembre 2024 e a lanciare l’oggetto sarebbe stato un ragazzo di soli 13 anni, non imputabile per legge. Resta aperto il fascicolo a carico dei genitori per presunta omessa sorveglianza.

La dinamica della tragedia

Chiara Jaconis si trovava in vacanza a Napoli con il compagno quando, nel primo pomeriggio di domenica 15 settembre 2024, è stata colpita alla testa da una statuetta in ceramica precipitata da un balcone. Le ferite si sono rivelate fatali. L’impatto è avvenuto in pieno centro città e ha subito destato sconcerto e dolore.

Il responsabile è un tredicenne

Le indagini condotte dalla Procura minorile hanno identificato l’autore del gesto: un ragazzo di appena 13 anni. Il minore, secondo quanto emerso, avrebbe già compiuto in passato azioni simili, lanciando oggetti dalla finestra della propria abitazione. Tuttavia, data l’età, non può essere imputato penalmente.

Chiusura dell’indagine sul minore

La Procura ha quindi formalmente chiuso l’indagine nei confronti del 13enne, stabilendo che non può essere perseguito penalmente per l’episodio che ha causato la morte della giovane padovana. Il caso è stato archiviato sotto il profilo penale minorile, ma non senza ulteriori conseguenze.

I genitori del minore sotto inchiesta

Rimane aperto il fascicolo della Procura ordinaria nei confronti dei genitori del minore. Le ipotesi di reato sono quelle di omicidio colposo in concorso e omessa sorveglianza. Gli inquirenti vogliono chiarire se vi siano responsabilità dirette o indirette nella mancata vigilanza del figlio.

Episodi precedenti e allarme ignorato

Secondo le testimonianze raccolte, il minore avrebbe lanciato oggetti dal balcone in più occasioni, segnalazioni che non avrebbero mai portato ad adeguati interventi. Questo elemento pesa ora nell’indagine a carico dei genitori, accusati di non aver impedito una condotta potenzialmente pericolosa.

Il dolore del fidanzato e della famiglia

La famiglia di Chiara Jaconis, ancora sotto shock, attende risposte dalla giustizia. Il compagno, che si trovava con lei nel momento della tragedia, ha raccontato il dolore per una morte assurda e improvvisa. La coppia era in visita turistica a Napoli per un weekend romantico.

Una morte che scuote l’opinione pubblica

Il caso ha avuto risonanza nazionale per la sua drammaticità e per il coinvolgimento di un minore. Il dibattito si è concentrato sulle responsabilità genitoriali, ma anche su una riflessione più ampia sul controllo e la prevenzione di comportamenti pericolosi da parte dei minori.

Le prossime mosse della Procura

Nei prossimi mesi si attendono sviluppi riguardanti l’indagine sulla coppia di genitori. La Procura dovrà valutare se procedere con una richiesta di rinvio a giudizio o archiviazione. La morte di Chiara resta una ferita aperta per chi l’ha conosciuta e per una città che si interroga su come sia potuto accadere.

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