Chiara Poggi

Chiara Poggi, si riapre il caso: Andrea Sempio al centro della nuova inchiesta. Bufera sull’impronta 33 e minacce all’avvocata

User avatar placeholder
Written by Irene Vitturri

29 Maggio 2025

📍 Luogo: Garlasco

Dopo anni di silenzio e una sentenza definitiva contro Alberto Stasi, il caso dell’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco, torna al centro della cronaca. La Procura di Pavia ha riaperto l’inchiesta con nuovi accertamenti che ruotano intorno ad Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, mai processato in passato.

Al centro della nuova indagine ci sono l’impronta del palmo di una mano, la cosiddetta “papillare 33”, e il DNA ritrovato sotto le unghie di Chiara, due elementi chiave che potrebbero cambiare il volto del caso. Per la Procura, ci sarebbero indizi rilevanti per procedere con ulteriori accertamenti.

Omicidio Chiara Poggi – L’impronta 33 e l’intonaco scomparso: la battaglia scientifica

La famosa impronta 33 fu repertata dal Ris di Parma già all’epoca del delitto, su una parete delle scale dove fu trovato il corpo di Chiara. La nuova perizia dei carabinieri di Milano avrebbe attribuito quell’impronta a Sempio, ma manca un dettaglio cruciale: l’intonaco su cui era impressa è scomparso. L’unico frammento di prova fisica sarebbe stato consumato durante i primi esami.

Secondo Luciano Garofano, ex comandante del Ris e oggi consulente della difesa di Sempio, in quella manata non c’era traccia di sangue, una “certezza scientifica”. Garofano ha anche sminuito le “nuove tecnologie” citate dalla Procura, parlando di semplici applicazioni fotografiche “come Photoshop”.

Il DNA e i margini ungueali di Chiara Poggi: scontro sull’identità genetica

Oltre all’impronta, la battaglia legale si giocherà anche sul DNA rinvenuto sotto le unghie della ragazza. Un profilo maschile, tra quelli individuati, sarebbe stato ricondotto ad Andrea Sempio, secondo la nuova analisi dei pm. Tuttavia, il materiale originario, molto scarso, fu giudicato inutilizzabile nel secondo processo contro Stasi e nel frattempo distrutto.

Minacce all’avvocata di Sempio: clima d’odio e allarme sicurezza

L’avvocata Angela Taccia, che difende Andrea Sempio, ha ricevuto gravi minacce di morte via email. I messaggi, contenenti le frasi «Sei morta» e «Ucciderò te e Sempio», erano accompagnati da immagini di un martello e di un fucile. La legale ha sporto denuncia ai carabinieri di Abbiategrasso.

Alla collega è arrivata la solidarietà dell’avvocata Giada Bocellari, legale di Alberto Stasi, che ha invitato al rispetto reciproco: «La situazione sta sfuggendo di mano. Questo clima d’odio va fermato».

La condanna di Stasi: «Al di là di ogni ragionevole dubbio»

In molti, però, considerano la riapertura del caso inutile e pericolosa. L’ex magistrato Maurizio Fumo, presidente della sezione della Cassazione che nel 2015 condannò Stasi, ha dichiarato a Dritto e Rovescio:
«La condanna fu emessa oltre ogni ragionevole dubbio. Le ipotesi alternative allora, come oggi, sono fantasiose e non dimostrabili». E ha aggiunto: «Vedremo se ci sarà qualcosa di concreto, ma al momento leggo solo suggestioni».

Image placeholder

41esimoparallelo.it, testata online che racconta in tempo reale i fatti più rilevanti dall’Italia e dal mondo. Ogni giorno approfondiamo cronaca, attualità, politica e società con un’informazione chiara, veloce e accessibile a tutti.