📍 Luogo: Garlasco
Potrebbe esserci una nuova svolta nel caso dell’omicidio di Chiara Poggi, la giovane uccisa nella sua abitazione di Garlasco il 13 agosto 2007. Lunedì 14 luglio 2025, verrà replicato l’esame del tampone orale effettuato sul corpo della vittima durante l’autopsia. Un accertamento fondamentale, poiché nelle recenti analisi sono emersi due profili di Dna maschile che non appartengono né ad Alberto Stasi – condannato in via definitiva a 16 anni – né ad Andrea Sempio, il giovane indagato nella nuova inchiesta.
Due Dna maschili rilevati: uno ignoto, l’altro forse contaminato
Le analisi, condotte durante l’incidente probatorio disposto dal gip di Pavia, hanno portato all’individuazione di due tracce genetiche. Una di esse sarebbe compatibile, secondo i consulenti tecnici, con Ernesto Gabriele Ferrari, assistente del medico legale Dario Ballardini, che all’epoca eseguì l’autopsia. Questo indicherebbe una possibile contaminazione.
L’altro profilo, invece, è ancora senza identità e proviene da una zona sensibile della bocca di Chiara, tra palato e lingua. Secondo quanto riferito, la quantità di Dna sarebbe superiore rispetto a quella di tutte le altre tracce analizzate. Si tratta comunque di pochi picogrammi, ma la localizzazione e la natura della traccia potrebbero indicare un contatto diretto con l’aggressore.
La replica dell’esame sarà decisiva
La genetista Denise Albani, incaricata dal gip Daniela Garlaschelli, ha trasmesso i dati grezzi ai consulenti delle parti. Tuttavia, per avere un valore scientifico affidabile, l’esame dovrà essere ripetuto. Solo allora si potrà stabilire se il profilo sconosciuto sia stato effettivamente lasciato dall’assassino – magari durante un tentativo di tappare la bocca alla vittima – oppure se si tratti di un’ulteriore contaminazione.
Nel frattempo, le difese di Sempio e Stasi attendono sviluppi. Alcuni consulenti ritengono che il Dna ignoto sia solo frutto di un inquinamento successivo all’autopsia, ma i pm di Pavia non escludono la pista dell’aggressore.
Gli altri reperti: nuovi dubbi e vecchi interrogativi
Oltre al tampone orale, sono tornati sotto esame anche altri reperti. Uno di questi è la cannuccia dell’Estathé, dalla quale è stato isolato il Dna di Stasi, mentre il frammento del tappetino e i margini ungueali delle mani di Chiara presentano tracce che potrebbero aprire nuovi scenari.
I margini ungueali sono infatti al centro del maxi accertamento voluto dalla Procura. Uno dei due profili genetici presenti sotto le unghie era già stato attribuito a Sempio, ma resta da chiarire se l’altro possa appartenere allo stesso autore del Dna trovato nella bocca della ragazza.
Le immagini dell’autopsia vendute: la reazione del Garante
A margine della vicenda, sta suscitando indignazione la notizia della presunta vendita online delle immagini autoptiche del corpo di Chiara Poggi. Il Garante per la Privacy è intervenuto con fermezza: “Nessuno pubblichi quelle immagini”. La diffusione di materiale tanto sensibile costituirebbe un grave illecito e un’offesa alla dignità della vittima e della sua famiglia.
Un caso ancora lontano dalla verità?
Nonostante la condanna definitiva di Alberto Stasi, il caso Garlasco continua a sollevare dubbi e perplessità. Le nuove tracce genetiche potrebbero riaprire scenari rimasti sepolti per anni. A quasi 18 anni di distanza dall’omicidio, si spera che la scienza possa finalmente chiarire quanto accaduto in quella tragica giornata dell’agosto 2007.