Sandro Spingardi voleva uccidere anche la figlia di Griselda

Sparatoria alla festa dei bambini, «Sandro Spingardi voleva uccidere anche la figlia di Griselda: l’ha inseguita e le ha sparato»

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Written by Irene Vitturri

12 Luglio 2025

📍 Luogo: Marotta

La tragedia che si è consumata a Sterpettine di Marotta, nel comune di Mondolfo (provincia di Pesaro Urbino), continua a svelare dettagli agghiaccianti. La sparatoria avvenuta venerdì sera durante una festa per bambini della scuola materna ha lasciato dietro di sé una scia di sangue e dolore. La vittima è Griselda Cassia Nunez, 44 anni, colpita mortalmente dal cognato Sandro Spingardi, 71 anni, che ha fatto irruzione armato durante i festeggiamenti. Ma non è tutto: secondo quanto raccontano alcuni testimoni, l’uomo avrebbe tentato di uccidere anche la figlia della donna, Kenia Cassia Vaca, 28 anni.

L’orrore alla festa: «Ha inseguito la figlia e le ha sparato»

A parlare è un parente della vittima, accorso al pronto soccorso dell’ospedale Torrette di Ancona, dove si trova ricoverata la giovane ferita. Secondo quanto riferito, Spingardi non si sarebbe fermato all’assassinio della cognata, ma avrebbe tentato deliberatamente di colpire anche la nipote, rincorrendola e sparandole. La giovane, ferita a un orecchio, è stata immediatamente soccorsa e ora si trova sotto osservazione, con una prognosi riservata ma non in pericolo di vita.

La scena che si è verificata nel cortile della scuola, davanti a genitori e bambini, è stata definita da tutti come sconvolgente. Spingardi ha aperto il fuoco senza preavviso, seminando il panico tra i presenti.

Chi era Griselda: «Ti offriva il cuore»

Griselda Cassia Nunez era originaria di Santa Cruz de la Sierra, in Bolivia. Viveva in Italia da diversi anni, era conosciuta come una donna gentile, lavoratrice e solare. «Era una persona buonissima – racconta un parente visibilmente scosso – educata, gentile, sempre pronta a dare una mano. Ti offriva il cuore senza chiedere nulla in cambio».

La notizia della sua morte non è ancora giunta ai familiari che si trovano in Bolivia, tra cui la madre della vittima. I parenti in Italia, sette in tutto, si sono raccolti all’ospedale, in attesa di ricevere notizie sulle condizioni della figlia.

Indagini in corso: ricostruire il movente

Le forze dell’ordine stanno ora cercando di ricostruire con esattezza la dinamica dei fatti e il movente che ha spinto Sandro Spingardi a compiere un gesto tanto estremo e violento. Dalle prime ricostruzioni sembrerebbe che ci fossero tensioni familiari latenti, ma nulla che lasciasse presagire un’esplosione di violenza simile.

Spingardi è stato fermato immediatamente dopo la sparatoria ed è ora in stato di detenzione. Nelle prossime ore sarà interrogato dal magistrato per fornire la sua versione dei fatti.

Una comunità sotto choc

L’intera comunità di Mondolfo è sotto shock. Una festa per bambini si è trasformata in un incubo che ha spezzato una vita e ne ha messa in pericolo un’altra. Le autorità locali, con l’ausilio degli psicologi, stanno fornendo assistenza ai presenti e in particolare ai più piccoli, profondamente traumatizzati dall’accaduto.

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