📍 Luogo: Garlasco
Delitto di Garlasco: dieci morti sospette tra il 2008 e il 2016, possibili legami con Andrea Sempio e il contesto locale
Le nuove indagini sul delitto di Garlasco stanno sollevando nuove domande non solo sulla colpevolezza di Alberto Stasi, ma anche su un contesto più ampio e oscuro. Tra i molti elementi che inquietano gli inquirenti, spicca una scia di morti sospette, che si sarebbe sviluppata nel piccolo centro lombardo tra il 2008 e il 2016. Suicidi, overdose e casi mai del tutto chiariti compongono un mosaico che ora potrebbe tornare rilevante.
Dieci morti sospette a Garlasco: dal 2008 al 2016 una scia di suicidi inquietanti
Secondo alcune ricostruzioni investigative, tra il 2008 e il 2016 si sarebbero verificati almeno dieci decessi sospetti a Garlasco. Si tratta in parte di giovani appartenenti alla cerchia sociale di Andrea Sempio, l’amico del fratello di Chiara Poggi oggi al centro della nuova indagine. Tra i casi, quello di un giovane morto impiccato nel 2016 dopo aver condiviso su Facebook una frase della canzone “La Verità” dei Club Dogo, datata 2007: «La verità sta nelle cose che nessuno sa, la verità nessuno mai te la racconterà».
Il primo caso: Giovanni Ferri, trovato con polsi e gola tagliati
Il primo episodio documentato risale al 23 novembre 2010: Giovanni Ferri, 88 anni, meccanico in pensione, fu trovato privo di vita in uno spazio di appena 50 cm in via Mulino. Aveva polsi e gola recisi, ma gli inquirenti dell’epoca catalogarono la morte come suicidio.
Medici, giovani, forze dell’ordine: chi sono le altre vittime
Nel 2011 morì un ragazzo di 25 anni, Enrico, per overdose di farmaci. L’anno seguente, si tolse la vita Corrado Cavallini, 46 anni, medico di famiglia dei Sempio, con un’iniezione letale. Nel 2013 fu il turno di Romeo Braj, maresciallo del radiomobile di Vigevano, che si sparò un colpo alla testa. Nel 2014, il giovane Sascha, anche lui 25enne, fu trovato impiccato.
L’ombra del satanismo e le denunce di pedinamenti
Tra le piste ritenute più disturbanti figura anche quella satanica. A evocarla fu nel 2017 l’avvocata Giada Bocellari, che denunciò presunti pedinamenti da parte di ignoti dopo aver difeso Stasi insieme a Fabio Giarda. Dichiarò: «Non posso essere certa né escludere un legame tra le due cose».
Le ipotesi della difesa: la doppia vita di Chiara Poggi
La difesa di Alberto Stasi aveva parlato di una possibile “doppia vita” di Chiara Poggi. La ragazza avrebbe raccontato a un’amica di un invito a una festa in piscina durante la settimana di Ferragosto 2007, poco prima della sua morte. Si aggiunge inoltre la vicenda del materiale pornografico trovato nel computer di Stasi, che Chiara avrebbe scoperto e confidato alla cugina Stefania Cappa.
La nuova pista: Andrea Sempio e l’ambiente sociale
Andrea Sempio, inizialmente escluso dalle indagini, è ora al centro della nuova inchiesta. Gli investigatori non si stanno concentrando solo su di lui, ma anche su quell’ambiente sociale di provincia, apparentemente tranquillo ma segnato da una lunga serie di episodi inquietanti che oggi tornano a galla.
Un mistero che si allarga oltre il delitto Poggi
Il delitto di Garlasco potrebbe dunque essere solo un tassello di una storia molto più complessa, dove morti inspiegabili, verità nascoste e dinamiche di paese si intrecciano. Gli inquirenti lavorano per chiarire se esista davvero un filo conduttore tra questi eventi, o se si tratti solo di tragiche coincidenze.