📍 Luogo: Napoli
Una svolta attesa e dolorosa è arrivata oggi, 8 maggio 2025, nel caso dell’omicidio di Emanuele Tufano, il giovane di 18 anni freddato a colpi di pistola il 9 novembre 2023 nel quartiere Pianura di Napoli. La Squadra Mobile di Napoli, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, ha arrestato due persone accusate di essere i responsabili materiali del delitto.
I due erano a bordo di uno scooter quando hanno aperto il fuoco contro Emanuele. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il movente sarebbe legato a una rappresaglia criminale per una lite avvenuta poche ore prima, ritenuta da alcuni membri di un gruppo organizzato come un “affronto da punire”.
Il delitto di Emanuele Tufano: un agguato brutale in piena strada
Emanuele Tufano fu ucciso in via Escrivà, a Pianura, mentre si trovava davanti a un’abitazione. I due killer in scooter gli si avvicinarono e aprirono il fuoco a distanza ravvicinata, colpendolo mortalmente. Il giovane non aveva legami con la criminalità, e la sua uccisione ha suscitato sgomento e rabbia nel quartiere, già segnato da anni da tensioni tra clan rivali.
Il giorno dopo l’omicidio, centinaia di persone parteciparono a una fiaccolata silenziosa per ricordarlo. Emanuele era descritto da tutti come un ragazzo semplice, educato, molto legato alla famiglia.
Gli arresti dopo mesi di indagini e intercettazioni
Gli arrestati, entrambi giovani, sono accusati di omicidio volontario aggravato dal metodo mafioso e di porto illegale d’arma da fuoco. Le indagini si sono basate su intercettazioni ambientali, analisi dei tabulati telefonici, videocamere di sorveglianza e testimonianze raccolte nel quartiere.
Il lavoro della Mobile ha permesso di ricostruire la dinamica e l’identità degli esecutori. Uno dei due era già noto alle forze dell’ordine per reati legati alla criminalità locale. Gli inquirenti hanno escluso che Emanuele fosse il vero obiettivo del raid, confermando che la sua morte fu il frutto di una vendetta trasversale e cieca.
Pianura reagisce: dolore e richiesta di giustizia
La notizia degli arresti è stata accolta con forte commozione e sollievo nel quartiere. La famiglia di Emanuele, che da mesi chiedeva giustizia, ha ringraziato gli investigatori per il lavoro svolto.
In molti, sui social, hanno espresso parole di solidarietà e sostegno: “Emanuele era un ragazzo pulito, ucciso senza motivo. Ora chi ha sparato dovrà pagare.”