📍 Luogo: Pozzuoli
Proseguono le indagini sul tentato omicidio di Gaia, avvenuto lo scorso 5 aprile a Pozzuoli, in provincia di Napoli. Oggi la Compagnia dei Carabinieri di Pozzuoli ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di D.M., 30 anni, e C.A., 32 anni, entrambi ritenuti complici di Claudio Amirante, ex compagno della giovane vittima già arrestato per il violento agguato.
Il provvedimento è stato emesso dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica – IV Sezione Fasce Deboli, al termine di un’approfondita attività investigativa della Sezione Operativa dei Carabinieri di Pozzuoli.
L’agguato a Gaia: ricostruzione dell’evento
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, Gaia è stata vittima di un tentato omicidio lungo via San Gennaro Agnano, dove Claudio Amirante avrebbe agito con la complicità dei due arrestati di oggi. I tre uomini avrebbero organizzato e messo in atto una vera e propria imboscata, con l’obiettivo di colpire la giovane, ex compagna di Amirante.
I due indagati, secondo quanto ipotizzato, avrebbero avuto un ruolo attivo e determinante nell’azione violenta: uno di loro avrebbe parcheggiato il proprio veicolo in modo da bloccare la via di fuga dell’auto su cui si trovava la vittima, mentre l’altro avrebbe contribuito a mettere in fuga l’amico che era con Gaia in quel momento. I tre avrebbero poi cercato di caricare la giovane a forza in un’auto, aggravando ulteriormente la dinamica delittuosa.
Lesioni aggravate e concorso: i reati contestati
I due uomini arrestati sono indagati per il reato di lesioni personali aggravate in concorso, con l’aggravante del concorso morale e materiale nel tentato omicidio. L’azione giudiziaria nei loro confronti è ancora in fase di indagini preliminari: si tratta di una misura cautelare e, come precisato nel provvedimento, gli indagati sono da considerarsi innocenti fino a eventuale sentenza definitiva.
Una vicenda che ha scosso Pozzuoli
L’aggressione a Gaia ha destato profondo sconcerto nella comunità puteolana, anche per l’efferatezza del gesto e per la dinamica premeditata del tentato omicidio. Il caso ha riportato al centro dell’attenzione il tema della violenza contro le donne, della protezione delle vittime di relazioni tossiche e dell’urgenza di interventi tempestivi da parte delle autorità.
Le indagini proseguono per fare piena luce su tutte le responsabilità coinvolte e accertare ulteriori elementi utili a definire il quadro completo del tentato omicidio.