Omicidio Garlasco

Caso Garlasco, spunta il biglietto di Sempio: “Ho fatto cose brutte”. Nuove ombre sull’omicidio di Chiara Poggi

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Written by Irene Vitturri

21 Maggio 2025

📍 Luogo: Garlasco

Nuove rivelazioni potrebbero stravolgere l’inchiesta sul delitto di Garlasco, avvenuto il 13 agosto 2007. Andrea Sempio, già al centro delle indagini per l’omicidio di Chiara Poggi, è nuovamente sotto i riflettori della Procura di Pavia. Non solo per l’impronta palmare, nota come “papillare 33”, repertata sulla parete delle scale che conducono in taverna e recentemente attribuita a lui, ma anche per altri elementi emersi con forza nell’ultima fase dell’inchiesta.

Tra questi, alcuni bigliettini ritrovati nella spazzatura della sua abitazione dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano. Si tratta di fogli scritti a mano da Sempio in cui, a distanza di anni dal delitto, ricostruiva i suoi movimenti del giorno dell’omicidio. Un dettaglio inquietante colpisce gli inquirenti: su uno di questi biglietti è scritto “Ho fatto cose talmente brutte che nessuno può immaginare”. Sebbene non sia esplicitamente riferito al delitto, per i magistrati si tratta di un elemento di grande interesse investigativo.

Le indagini si concentrano sugli scritti: in campo anche i criminologi del RACIS

Gli scritti manoscritti saranno ora esaminati dal Reparto analisi criminologiche del RACIS di Roma, per valutare eventuali collegamenti con la personalità e lo stato psichico dell’indagato. La presenza di pensieri così disturbanti, annotati anni dopo i fatti, rafforza l’ipotesi che Andrea Sempio fosse presente nella villetta di via Pascoli al momento dell’omicidio.

A questo si somma il già noto ritrovamento di tracce di DNA sotto le unghie di Chiara Poggi, anch’esso ritenuto compatibile con il profilo genetico di Sempio. Tutti questi elementi saranno sottoposti a ulteriori accertamenti nell’ambito di un incidente probatorio.

Caso Garlasco, il malore durante l’interrogatorio e lo scontrino contestato

Altro tassello poco noto, ma di grande rilievo, è il malore accusato da Andrea Sempio il 4 ottobre 2008, durante un interrogatorio. Quel giorno, il giovane presentò uno scontrino del parcheggio di Vigevano datato 13 agosto 2007, utilizzato per cercare di dimostrare un alibi. Secondo quanto accertato dalla Procura, durante l’interrogatorio Sempio si sarebbe sentito male, tanto da richiedere l’intervento del 118. I sanitari lo avrebbero assistito per circa 40 minuti.

Curiosamente, questo episodio non compare nei verbali redatti dai carabinieri Gennaro Cassese e Flavio Devecchi, i quali – ascoltati di recente – hanno affermato di non ricordare l’accaduto. La conferma, tuttavia, è arrivata dai registri del 118 e, indirettamente, anche dalla madre dell’indagato, Daniela Ferrari, che ne parlò durante una conversazione captata dalle telecamere del programma “Le Iene”.

Caso Garlasco, un quadro che si complica: la Procura stringe il cerchio

La posizione di Andrea Sempio si fa sempre più delicata. Gli inquirenti, coordinati dal procuratore aggiunto Stefano Civardi e dalle pm Valentina De Stefano e Giuliana Rizza, stanno cercando di comporre un mosaico investigativo fatto di tracce biologiche, testimonianze, appunti scritti e comportamenti anomali. Tutto ruota attorno a una domanda ancora senza risposta: chi ha ucciso Chiara Poggi?

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