Addio a Franco Ligas, storico giornalista sportivo di Mediaset morto a 79 anni

Addio a Franco Ligas, storico giornalista sportivo di Mediaset morto a 79 anni

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Written by Redazione

15 Settembre 2025

È morto Franco Ligas, 79 anni, volto storico del giornalismo sportivo italiano, voce riconoscibile che ha raccontato calcio, boxe, ippica e altri sport per decenni. La sua scomparsa segna la fine di un’epoca per Mediaset e per chi seguiva le telecronache con passione.

Nato a Oristano il 10 gennaio 1946, Francesco “Franco” Ligas ha costruito una carriera solida, iniziata in Toscana negli anni Settanta, prima di entrare nel grande circuito televisivo. Dopo aver combattuto una lunga malattia, si è spento lasciando un ricordo indelebile per il suo stile unico e la passione per lo sport.

Dalle origini toscane agli esordi nel giornalismo

Franco Ligas ha trascorso l’infanzia tra Oristano e Cagliari, poi si è trasferito in Toscana dove ha completato gli studi. Il suo primo approccio con la televisione avvenne nel 1976 con una emittente locale, quando intervistò Adriano Panatta e Nicola Pietrangeli, freschi vincitori della Coppa Davis.

Nei primi anni, Ligas si alternò in programmi dedicati al tennis e all’ippica, fino a condurre trasmissioni quotidiane che accesero l’interesse del pubblico verso discipline meno seguite. La sua capacità di comunicare in modo diretto e coinvolgente lo rese presto una voce apprezzata.

L’ascesa a Mediaset e il segno indelebile

Nel 1984 Franco Ligas entrò in Mediaset, dove iniziò la fase più nota della sua carriera. Qui commentò eventi di pugilato, tennis, calcio e ippica, distinguendosi per versatilità, chiarezza e un equilibrio raro tra serietà e ironia.

Il grande pubblico lo ricorda soprattutto per le telecronache calcistiche e per la capacità di rendere vivi gli eventi sportivi. La sua voce divenne familiare a milioni di telespettatori, che impararono a riconoscere in lui non solo un cronista ma un narratore.

Il ritiro e gli ultimi anni

Ligas lasciò Mediaset nel 2013, dopo quasi tre decenni di attività, per andare in pensione. Nonostante il ritiro, non abbandonò mai il mondo dello sport: continuò a scrivere, a collaborare con realtà più piccole e a mantenere viva la sua passione attraverso un blog personale.

Negli ultimi anni aveva combattuto una malattia che lo aveva progressivamente indebolito, ma non gli aveva tolto la voglia di rimanere aggiornato e vicino ai suoi sport preferiti.

Il ricordo di colleghi, tifosi e comunità

Nel mondo dello sport, tra i colleghi di Mediaset, ex collaboratori e amici, la notizia della sua morte ha suscitato commozione. Viene ricordato non solo come telecronista, ma come uomo capace di raccontare lo sport con rispetto e umanità.

In Toscana e in Sardegna, regioni a cui rimase sempre legato, la sua voce aveva accompagnato generazioni di appassionati. Per i tifosi viola e per gli amanti del Cagliari, il legame era speciale: seppe trasmettere emozioni senza mai cedere al tifo, ma rispettando sempre la passione dei supporter.

Franco Ligas come esempio oggi

Il giornalismo sportivo ha perso con lui una figura che rappresentava un modo diverso di raccontare: non solo statistiche e risultati, ma storie e umanità dietro le competizioni. Un cronista capace di insegnare al pubblico a vivere lo sport, spiegandone il contesto e restituendone la dimensione emotiva.

Ligas non si limitava a descrivere ciò che accadeva: sapeva costruire attesa, dare respiro al racconto, rendere ogni evento indimenticabile.

Un vuoto difficile da riempire

Franco Ligas lascia la moglie, Simona Bombacci, e i familiari che lo hanno accompagnato nella vita privata. La sua eredità professionale rimane un esempio per le nuove generazioni di giornalisti: credere che lo sport non sia solo risultato, ma passione, rispetto e comunità.

Oristano, Firenze e Mediaset oggi piangono una voce che ha segnato un’epoca. La memoria di Franco Ligas continuerà a vivere nelle sue telecronache e nel ricordo di chi lo ha seguito per anni.

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